ALTA DI S. EGIDIO

in Val di Chiana.

Monte che risiede alle spalle della città di Cortona appartenente alla giogana dell’Appennino che staccasi dal Bastione del Trivio, e per l’Alvernia, l’Alpe di Catenaja, il Monte di S. Veriano e quello di Mazzana si attacca all’Alta di S. Egidio separando la Valle Tiberina da quella dell’Arno e della Chiana. Spetta per la maggior parte alle Comunità di Castiglion Fiorentino e di Cortona, la cui città risiede sopra il suo fianco a ostro-scirocco.
Ha un’elevatezza di 1791 braccia sopra il livello del mare.
– La natura del terreno che lo costituisce consiste in calcarea compatta e nell’arenaria macigno consimile a quella del monte di Fiesole. Quest’ultima costituisce la roccia principale e il cappello pianeggiante della montagna.
Ebbe nome da un Eremo di Camaldolensi intitolato ai SS.
Egidio e Savino detto l’Eremo di Fleri. Esso insieme con le sue adiacenze fu donato agli eremiti di Camaldoli dai fratelli Arrigo, e Ranieri figli del fu marchese Uguccione del Monte S.
Maria sino dal 1066. (CAMICI Serie dei MM. di Toscana.) Dall’Alta di S. Egidio prendono origine sul suo dorso, a oriente il fiume Nestore, i torrenti Minimella e Scano, i quali versano le loro acque nel Tevere; e dal lato di occidente, il torrente Vingone che solca la Val di Chio fra Montecchio e Castiglion Fiorentino di dove per tortuoso cammino penetra nel Canal maestro della Chiana, mentre a scirocco lambisce le falde della montagna sull’estremo confine del Granducato il torrente Nicone confluente del Tevere presso il paese della Fratta. – Vedere CORTONA.
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1833, Volume I, p. 75.