AMATO (S.)
Sul monte Albano
presso la Torre di S.
Alluccio nel Val d’Arno inferiore, (ERRATA : Comunità Giurisdizione e 2 miglia toscane a levante di Lamporecchio), Comunità di Vinci, Giurisdizione e 5 miglia toscane a greco di Cerreto Guidi, Diocesi di Pistoja, Compartimento di Firenze.
Il suo nome è un’alterazione di quello che portava un monastero e chiesa di benedettini esistente sino dal secolo X su questo monte sotto il tit. di S. Tommaso, cangiato dal volgo in San Tomato e finalmente in S. Amato. – Fu un’antica prioria della Badia di S. Antimo in Val d’Orcia, confermata a questo monastero da Arrigo III nel 17 dic.
1051.
Riferisce alla stessa chiesa una permuta di beni seguita nel 1105 fra il priore di S. Tommaso e Ildebrando signore di Monsummano e di Montecatini (LAMI Odepor.); e quindi una vendita fatta nel 1128 col consenso dell’Abbazia di S. Antimo a Uberto vescovo di Lucca di alcune possessioni della provenienza medesima situiate a Monsummano, a Maona, a Marliana, a Montecatini e a Pescia. (Memor. Lucch. T. V.) Decaduto in tal guisa di fortuna il priorato di S. Amato fu aggregato sino dal secolo XIV alla vicina chiesa parrocchiale di S. Pietro a S. Amato, (ERRATA : sino a che sul declinare del secolo XVIII sino a che sul declinare del secolo XVIII venne essa pure soppressa e riunita al popolo di S. Maria a Orbignano) la quale parrocchia nel 1833 contava 205 abtanti. – Vedere VINCI, Comunità.
Alluccio nel Val d’Arno inferiore, (ERRATA : Comunità Giurisdizione e 2 miglia toscane a levante di Lamporecchio), Comunità di Vinci, Giurisdizione e 5 miglia toscane a greco di Cerreto Guidi, Diocesi di Pistoja, Compartimento di Firenze.
Il suo nome è un’alterazione di quello che portava un monastero e chiesa di benedettini esistente sino dal secolo X su questo monte sotto il tit. di S. Tommaso, cangiato dal volgo in San Tomato e finalmente in S. Amato. – Fu un’antica prioria della Badia di S. Antimo in Val d’Orcia, confermata a questo monastero da Arrigo III nel 17 dic.
1051.
Riferisce alla stessa chiesa una permuta di beni seguita nel 1105 fra il priore di S. Tommaso e Ildebrando signore di Monsummano e di Montecatini (LAMI Odepor.); e quindi una vendita fatta nel 1128 col consenso dell’Abbazia di S. Antimo a Uberto vescovo di Lucca di alcune possessioni della provenienza medesima situiate a Monsummano, a Maona, a Marliana, a Montecatini e a Pescia. (Memor. Lucch. T. V.) Decaduto in tal guisa di fortuna il priorato di S. Amato fu aggregato sino dal secolo XIV alla vicina chiesa parrocchiale di S. Pietro a S. Amato, (ERRATA : sino a che sul declinare del secolo XVIII sino a che sul declinare del secolo XVIII venne essa pure soppressa e riunita al popolo di S. Maria a Orbignano) la quale parrocchia nel 1833 contava 205 abtanti. – Vedere VINCI, Comunità.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1833, Volume I, p. 78.
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