ARIANA (VALLE)
in Val di Nievole (ARRIANA e Valleriana delle antiche carte lucchesi).
È la vallecola della Pescia di Collodi nel confine orientale del Ducato di Lucca. – Ha suo principio nel fianco meridionale del monte di Battifolle alle sorgenti delle due Pescie, una delle quali, la Pescia maggiore, le serviva di limite dal lato di oriente sino alle pendici di MonteCarlo, mentre dal lato occidentale abbracciava tutto il valloncello della stessa Pescia di Collodi compreso il piviere di S. Pietro in Campo.
Da questa Valle prendeva il nome un’antica pieve della Diocesi di Lucca (SS. Giovanni Batista e Tommaso di Ariana, ora di Castelvecchio), e lo dava eziandio a una politica Vicarìa della Repubblica lucchese. Quali popoli appartenessero alla prima lo dice il catalogo delle chiese della Diocesi di Lucca redatto nel 1260. Esso nota otto parrocchie suffraganee del piviere di Ariana, oltre l’ospedale a Veglia; le quali erano: 1. S. Quirico di Arriano; 2. S. Frediano d’Aramo; 3. SS.
Pietro e Paolo di Sorana; 4. S. Martino di Medicina; 5. S.
Jacopo di Lignano; 6. S. Maria di Stiappa; 7. S. Andrea di Pontito ; 8. S. Pietro di Lucchio.
La Vicarìa di Valle Ariana abbracciava, oltre il piviere sunnominato, quello di Villabasilica, capoluogo della Valle e residenza del Vicario, la pieve Avellana, ossia di Vellano, e quella di S. Pietro in Campo.
Le carte re lative a vari luoghi e chiese di questa contrada, a cominciare dal secolo VIII, conservansi nell’archivio arcivescovile e in quello dello Stato di Lucca. (Vedere ARAMO e VILLABASILICA) Una membrana dell’anno 976 parla di un livello fatto dal pievano de’SS. Giovanni Batista e Tommaso di Arriana, di più terreni e sostanze spettanti al patrimonio di detta pieve, i quali beni erano situati a Saletto, a Lignano, a Bucagnano, a Sorana, a Pontito, a Vepre e a Campore nella Pescia maggiore (Memor. Lucch. T. V) Molti di questi luoghi del pesciatino distretto furono tolti in più tempi ai Lucchesi dall’oste fiorentina, segnatamente nella guerra del 1429, sino a che per trattato del 22 marzo 1442 fu fatta fra le due Repubbliche una nuova demarcazione di confini, in forza della quale, 5 giorni dopo, fu riconsegnato alla Repubblica di Lucca il vicariato di Valle Ariana ridotto ai paesi e popolazioni seguenti: Villabasilica, Collodi, Pariana, Boveglio, Aramo, Fibbialla, Medicina, Pontito con la sua rocca, Stiappa, Castello e rocca di S. Quirico, Veneri, Lignano, Sorana, Castelvecchio, S. Pietro in Campo, e Montechiaro. Gli ultimi quattro popoli furono posteriormente riacquistati dalla Repubblica fiorentina.
In conseguenza di tali avvenimenti politici variò anche il compartimento delle pievi di Valleariana. L’antica chiesa plebana di S. Tommaso a Castelvecchio compresa nel territorio fiorentino fu assegnata alla Comunità di Vellano; e l’altra di S. Pietro in Campo alla Comunità di Montecarlo, nel tempo che nello stato lucchese si esigevano in cure battesimali la chiesa di S. Quirico di Ariana, di S. Martino di Medicina e di S. Bartolommeo di Collodi.
Il suolo percorso dalla Pescia minore, ossia dal torr. di Valleariana, è per la maggior parte rinchiuso dai contrafforti dell’Appennino che si diramano sino presso alla strada Regia lucchese dai monti pesciatini, da quelli di Battifolle e dal monte Pizzorno. La parte inferiore della valle consiste in umili colline e in pianura colmata dalle torbe delle due Pescie. Il paese abbonda di selve di castagni, e diboschi d’alto fusto e cedui, cui subentrano nei luoghi più aprici vigne, oliveti e campi ubertosi d’ogni genere di raccolto.
Tutta la contrada è ricca di acque limpide e perenni, a segno che si può vedere costà un diluvio artificiale in mezzo a un incantato giardino, il quale desta ammirazione ne’forestieri, alla magnifica villa di Collodi della magnatizia prosapia dei marchesi Garzoni, signori di una gran parte della Valleariana, e delle Cerbaje di Altopascio. E ciò mediante quattro diplomi Regi del 9 agosto e due ottobre 1333; de’25 gennajo e 3 giugno 1355; mentre con un quinto privilegio, dato in Norimberga il dì 30 marzo 1376, Carlo IV dichiarò i fratelli Garzoni Giovanni e Bartolommeo, con tutti i loro discendenti, conti Palatini (PUCCINELLI, Memor. di Pescia) – Vedere VILLABASILICA, COLLODI e VELLANO.
Da questa Valle prendeva il nome un’antica pieve della Diocesi di Lucca (SS. Giovanni Batista e Tommaso di Ariana, ora di Castelvecchio), e lo dava eziandio a una politica Vicarìa della Repubblica lucchese. Quali popoli appartenessero alla prima lo dice il catalogo delle chiese della Diocesi di Lucca redatto nel 1260. Esso nota otto parrocchie suffraganee del piviere di Ariana, oltre l’ospedale a Veglia; le quali erano: 1. S. Quirico di Arriano; 2. S. Frediano d’Aramo; 3. SS.
Pietro e Paolo di Sorana; 4. S. Martino di Medicina; 5. S.
Jacopo di Lignano; 6. S. Maria di Stiappa; 7. S. Andrea di Pontito ; 8. S. Pietro di Lucchio.
La Vicarìa di Valle Ariana abbracciava, oltre il piviere sunnominato, quello di Villabasilica, capoluogo della Valle e residenza del Vicario, la pieve Avellana, ossia di Vellano, e quella di S. Pietro in Campo.
Le carte re lative a vari luoghi e chiese di questa contrada, a cominciare dal secolo VIII, conservansi nell’archivio arcivescovile e in quello dello Stato di Lucca. (Vedere ARAMO e VILLABASILICA) Una membrana dell’anno 976 parla di un livello fatto dal pievano de’SS. Giovanni Batista e Tommaso di Arriana, di più terreni e sostanze spettanti al patrimonio di detta pieve, i quali beni erano situati a Saletto, a Lignano, a Bucagnano, a Sorana, a Pontito, a Vepre e a Campore nella Pescia maggiore (Memor. Lucch. T. V) Molti di questi luoghi del pesciatino distretto furono tolti in più tempi ai Lucchesi dall’oste fiorentina, segnatamente nella guerra del 1429, sino a che per trattato del 22 marzo 1442 fu fatta fra le due Repubbliche una nuova demarcazione di confini, in forza della quale, 5 giorni dopo, fu riconsegnato alla Repubblica di Lucca il vicariato di Valle Ariana ridotto ai paesi e popolazioni seguenti: Villabasilica, Collodi, Pariana, Boveglio, Aramo, Fibbialla, Medicina, Pontito con la sua rocca, Stiappa, Castello e rocca di S. Quirico, Veneri, Lignano, Sorana, Castelvecchio, S. Pietro in Campo, e Montechiaro. Gli ultimi quattro popoli furono posteriormente riacquistati dalla Repubblica fiorentina.
In conseguenza di tali avvenimenti politici variò anche il compartimento delle pievi di Valleariana. L’antica chiesa plebana di S. Tommaso a Castelvecchio compresa nel territorio fiorentino fu assegnata alla Comunità di Vellano; e l’altra di S. Pietro in Campo alla Comunità di Montecarlo, nel tempo che nello stato lucchese si esigevano in cure battesimali la chiesa di S. Quirico di Ariana, di S. Martino di Medicina e di S. Bartolommeo di Collodi.
Il suolo percorso dalla Pescia minore, ossia dal torr. di Valleariana, è per la maggior parte rinchiuso dai contrafforti dell’Appennino che si diramano sino presso alla strada Regia lucchese dai monti pesciatini, da quelli di Battifolle e dal monte Pizzorno. La parte inferiore della valle consiste in umili colline e in pianura colmata dalle torbe delle due Pescie. Il paese abbonda di selve di castagni, e diboschi d’alto fusto e cedui, cui subentrano nei luoghi più aprici vigne, oliveti e campi ubertosi d’ogni genere di raccolto.
Tutta la contrada è ricca di acque limpide e perenni, a segno che si può vedere costà un diluvio artificiale in mezzo a un incantato giardino, il quale desta ammirazione ne’forestieri, alla magnifica villa di Collodi della magnatizia prosapia dei marchesi Garzoni, signori di una gran parte della Valleariana, e delle Cerbaje di Altopascio. E ciò mediante quattro diplomi Regi del 9 agosto e due ottobre 1333; de’25 gennajo e 3 giugno 1355; mentre con un quinto privilegio, dato in Norimberga il dì 30 marzo 1376, Carlo IV dichiarò i fratelli Garzoni Giovanni e Bartolommeo, con tutti i loro discendenti, conti Palatini (PUCCINELLI, Memor. di Pescia) – Vedere VILLABASILICA, COLLODI e VELLANO.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1833, Volume I, p. 133.
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