COLLODI
di Valle Ariana sulla Pescia minore.
Terra, già castello con villa signorile e pieve (S. Bartolommeo) nella Comunità Giurisdizione e circa un miglio toscano a settentrione-maestro di Villa Basilica, Diocesi e Ducato di Lucca.
Il paese è fabbricato a scaglioni sulla costa occidentale di un colle che propagasi dal Monte di Battifolle fra la Pescia minore, ossia di Collodi, e la Pescia maggiore, nel confine del Ducato Lucchese col Granducato.
Era Collodi uno degli antichi castelli che facevano parte della vicaria di Valle Arianna e del pievanato di S. Pietro in Campo, allorchè quest'ultimo era compreso nella Repubblica e Diocesi Lucchese.
Collodi fu il primo paese che nel 1329 venne tolto dai Fiorentini al nuovo signore di Lucca, Gherardino Spinola, dal quale fu ben tosto armata mano ripreso. – Vi tornò a campo cent'anni dopo un altro esercito della Repubblica di Firenze, che assediò Collodi in un crudissimo inverno (anno 1430), per cui Neri Capponi e Alamanno Salviati commissarj di guerra, a fine di riparare i soldati dal gran freddo, ordinarono che si circondassero gli alloggiamenti di tavole e di stuoje, e si Seguitasse l'assedio. In forza del quale il castello di Collodi, benchè munito di un fedele presidio, si dov’è rendere a patti salvo l'avere e le persone.
Ma la battaglia data pochi mesi dopo dall'esercito milanese comandato da Niccolò Piccinino negli accampamenti davanti a Lucca obbligò l'oste fiorentina ad abbandonare l'impresa di quella città, e a rilasciare fra i castelli del contado anco questo di Collodi.
All'assedio del castello di Collodi tornò l'oste medesima nell'agosto del 1432; alla di cui conquista per opera del conte Francesco Sforza, nel 1437, fu aggiunta Villa Basilica, San Gennaro ed altri castelli di quella contrada, sino a che col trattato definitivo del 1442 vennero restituiti alla Repubblica di Lucca; al di cui regime si mantennero costantemente attaccati gli abitanti di Collodi e del suo distretto.
È il territorio di Collodi copioso di folte selve di castagni, di estesi oliveti e di vigne disposte a ripiani intorno a sempre verdi colline. – Sul primo ingresso del paese, nella parte meridionale dello stesso poggio siede regina la magnifica villa del marchese Garzoni, che sino dal secolo XV torreggia in mezzo a pittoreschi boschetti, ai quali sovrasta un vago tempietto della Fama con una statua colossale rappresentante questa allegorica diva nell'atto di slanciarsi nelle regioni aeree e di dar fiato alla sua gran tromba, con la quale produce romoroso sibilo mediante un diluvio di acqua, che si spande in aria per ricadere in rivi precipitanti lungo una gradinata fra statue e grotteschi in varia foggia e con giuochi varj: o che risorge in alto per nuovi getti e zampilli sino al sottostante giardino; in mezzo al quale si spingono nel tempo stesso a una vistosa altezza due copiose fontane che alimentano due piccoli laghi. – Vedere ARIANA (VALLE), VILLA BASILICA e VELLANO.
La parrocchia di S. Bartolommeo a Collodi conta 1049 abitanti.
Il paese è fabbricato a scaglioni sulla costa occidentale di un colle che propagasi dal Monte di Battifolle fra la Pescia minore, ossia di Collodi, e la Pescia maggiore, nel confine del Ducato Lucchese col Granducato.
Era Collodi uno degli antichi castelli che facevano parte della vicaria di Valle Arianna e del pievanato di S. Pietro in Campo, allorchè quest'ultimo era compreso nella Repubblica e Diocesi Lucchese.
Collodi fu il primo paese che nel 1329 venne tolto dai Fiorentini al nuovo signore di Lucca, Gherardino Spinola, dal quale fu ben tosto armata mano ripreso. – Vi tornò a campo cent'anni dopo un altro esercito della Repubblica di Firenze, che assediò Collodi in un crudissimo inverno (anno 1430), per cui Neri Capponi e Alamanno Salviati commissarj di guerra, a fine di riparare i soldati dal gran freddo, ordinarono che si circondassero gli alloggiamenti di tavole e di stuoje, e si Seguitasse l'assedio. In forza del quale il castello di Collodi, benchè munito di un fedele presidio, si dov’è rendere a patti salvo l'avere e le persone.
Ma la battaglia data pochi mesi dopo dall'esercito milanese comandato da Niccolò Piccinino negli accampamenti davanti a Lucca obbligò l'oste fiorentina ad abbandonare l'impresa di quella città, e a rilasciare fra i castelli del contado anco questo di Collodi.
All'assedio del castello di Collodi tornò l'oste medesima nell'agosto del 1432; alla di cui conquista per opera del conte Francesco Sforza, nel 1437, fu aggiunta Villa Basilica, San Gennaro ed altri castelli di quella contrada, sino a che col trattato definitivo del 1442 vennero restituiti alla Repubblica di Lucca; al di cui regime si mantennero costantemente attaccati gli abitanti di Collodi e del suo distretto.
È il territorio di Collodi copioso di folte selve di castagni, di estesi oliveti e di vigne disposte a ripiani intorno a sempre verdi colline. – Sul primo ingresso del paese, nella parte meridionale dello stesso poggio siede regina la magnifica villa del marchese Garzoni, che sino dal secolo XV torreggia in mezzo a pittoreschi boschetti, ai quali sovrasta un vago tempietto della Fama con una statua colossale rappresentante questa allegorica diva nell'atto di slanciarsi nelle regioni aeree e di dar fiato alla sua gran tromba, con la quale produce romoroso sibilo mediante un diluvio di acqua, che si spande in aria per ricadere in rivi precipitanti lungo una gradinata fra statue e grotteschi in varia foggia e con giuochi varj: o che risorge in alto per nuovi getti e zampilli sino al sottostante giardino; in mezzo al quale si spingono nel tempo stesso a una vistosa altezza due copiose fontane che alimentano due piccoli laghi. – Vedere ARIANA (VALLE), VILLA BASILICA e VELLANO.
La parrocchia di S. Bartolommeo a Collodi conta 1049 abitanti.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1833, Volume I, p. 777.
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