BERARDENGA (ABAZIA DELLA)

in Val d’Ombrone senese sotto l’invocazione di S. Salvatore e S. Alessandro,

nella parrocchia de’SS. Jacopo e Cristofano a Monistero, piviere di Pacina, Comunità Giurisdizione e circa 3 miglia toscane alevante di Castenuovo della Berardenga, Diocesi di Arezzo, Compartimento e 12 miglia toscane a ponente- libeccio di Siena.
L’istrumento di fondazione di questa soppressa Badia, che risale all’anno 867; le successive donazioni ad essa fatte dal conte Wuinigi nell’881, e dai suoi eredi nel 1003, 1023, 1085, 1097, 1105, ec., forniscono alla storia e alla diplomazia pregevoli documenti per conoscere i più antichi possessi e giurisdizioni dei maggiori magnati del contado e città di Siena sotto il regno dei Franchi e dei Sassoni. Si accennerranno ai respettivi articoli i poderi, corti, e castelli posseduti dai successori di detto conte, e assegnati alla Badia Berardenga, li di cui vocaboli pervennero sino alla nostra età.
Fu in origine questo monastero destinato a donne recluse da presedersi da una badessa della famiglia del fondatore.
Rimasto vuoto di claustrali, nel 1003, Berardo e Rodolfo, figli di altro Berardo, e discendenti del conte Wuinigi, ne accrebbero con nuove offerte la dote, nel tempo che introdussero nello stesso luogo pio i monaci, i quali poco dopo abbracciarono la riforma di S. Romualdo. – Vedere ABAZIA DELLA BERARDENGA.
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1833, Volume I, p. 297.