BLEDA
Castello perduto nella Valle del Bidente in Romagna, la cui ubicazione ha dato il suo nome a un podere sulla destra dello stesso fiume nel popolo di Rondinaja, Comunità Giurisdizione e 8 miglia incirca a maestro di Bagno, Diocesi di S. Sepolcro, Compartimento di Firenze.
Fu signoria di alcuni nobili di Valbona, uno dei quali (Ugo di Bleda), sino dal 19 febbrajo 1091, donò alla vicina Badia di S. Maria in Cosmedin la porzione dei beni e giurisdizioni da esso possedute in Spescia, Biserno e Bleda, compreso il padronato della chiesa di S. Pietro di Bleda. La quale donazione venne poi confermata nel 1179 allo stesso monastero da Alessandro III. – Vedere BADIA di S. MARIA in COSMEDIN.
Esiste tuttora nel luogo di Bleda una piccola cella con la chiesa di S. Pietro, ora di giuspadronato dei conti Grisolini-Malatesta di S. Sofia.
È opinione di alcuni storici che Bleda fosse la patria del pontefice Pasquale II, fra i monaci Ranieri di Crescenzio. Se piuttosto dalla cella di Bleda, in cui forse in alcun tempo quel pontefice condusse vita eremitica, non derivò una simile tradizione. (GEORG. MARCHESI, De clar.
vir. Foroliv.).
Fu signoria di alcuni nobili di Valbona, uno dei quali (Ugo di Bleda), sino dal 19 febbrajo 1091, donò alla vicina Badia di S. Maria in Cosmedin la porzione dei beni e giurisdizioni da esso possedute in Spescia, Biserno e Bleda, compreso il padronato della chiesa di S. Pietro di Bleda. La quale donazione venne poi confermata nel 1179 allo stesso monastero da Alessandro III. – Vedere BADIA di S. MARIA in COSMEDIN.
Esiste tuttora nel luogo di Bleda una piccola cella con la chiesa di S. Pietro, ora di giuspadronato dei conti Grisolini-Malatesta di S. Sofia.
È opinione di alcuni storici che Bleda fosse la patria del pontefice Pasquale II, fra i monaci Ranieri di Crescenzio. Se piuttosto dalla cella di Bleda, in cui forse in alcun tempo quel pontefice condusse vita eremitica, non derivò una simile tradizione. (GEORG. MARCHESI, De clar.
vir. Foroliv.).
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1833, Volume I, p. 330.
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