CALAVORNO
(Calavurna) in Val di Serchio.
Borgata già castello con parrocchia (S. Niccolò) nel piviere di Loppia, attualmente nella Comunità Giurisdizione e circa (ERRATA: 6 miglia a ostro di Coreglia) 2 miglia toscane s settentrione del Borgo a Mozzano, Diocesi e Ducato di Lucca.
Giace sulla ripa sinistra del Serchio nella strada provinciale della Garfagnana e di Barga, dirimpetto al ponte di Calavorno formato di un grandissimo ed unico arco, sotto al quale passa il fiume Serchio.
Ebbe Calavorno i suoi nobili di contado della stirpe de’Rolandinghi, rammentati in un privilegio spedito nel 1185 da Federigo I a favore dei Cattani della Garfagnana; sebbene per alto dominio in Calavorno tenesse ragione la Repubblica di Lucca. Dello spedale di S. Leonardo a Calavorno fanno menzione varie carte dell’Archivio Arcivescovile di Lucca nei secoli XII, XIII e XIV; da una delle quali, del 1171, si rileva che quell’ospizio era di padronato delli stessi Ronaldinghi di Loppia.
Nel 1355 Carlo IV, allorché con diploma dato in Pisa li 12 maggio investì Francesco Castracani della contea di Coreglia e suo distretto, vi comprese anche la villa di Calavorno. Dopo la qual’epoca questa contrada restò unita, e seguì i destini del Vicariato di Coreglia. – Vedere COREGLIA.
Giace sulla ripa sinistra del Serchio nella strada provinciale della Garfagnana e di Barga, dirimpetto al ponte di Calavorno formato di un grandissimo ed unico arco, sotto al quale passa il fiume Serchio.
Ebbe Calavorno i suoi nobili di contado della stirpe de’Rolandinghi, rammentati in un privilegio spedito nel 1185 da Federigo I a favore dei Cattani della Garfagnana; sebbene per alto dominio in Calavorno tenesse ragione la Repubblica di Lucca. Dello spedale di S. Leonardo a Calavorno fanno menzione varie carte dell’Archivio Arcivescovile di Lucca nei secoli XII, XIII e XIV; da una delle quali, del 1171, si rileva che quell’ospizio era di padronato delli stessi Ronaldinghi di Loppia.
Nel 1355 Carlo IV, allorché con diploma dato in Pisa li 12 maggio investì Francesco Castracani della contea di Coreglia e suo distretto, vi comprese anche la villa di Calavorno. Dopo la qual’epoca questa contrada restò unita, e seguì i destini del Vicariato di Coreglia. – Vedere COREGLIA.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1833, Volume I, p. 383.
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