CAPRENNO o CAVRENNO

nell’Appennino di Pietramala.

Castellare, da cui prese il vocabolo la parrocchia di S. Michele a Caprenno, nel piviere di Pietramala, Comunità Giurisdizione e 6 miglia toscane a settentrione-maestro di Firenzuola, Diocesi già di Bologna, oggi di Firenze, al cui Compartimento appartiene.
Risiede sul dorso della Redicosa nella sommità di un poggio alla scaturigine del fiume Idige mezzo miglio a levante della strada Regia bolognese e un miglio circa a scirocco della dogana delle Filigare sul confine del Granducato.
Era un fortilizio degli Ubaldini dai quali il Comune di Bologna, nel 1294, lo acquistò in compra per diroccarlo.
Una tale vendita fu sanzionata nel 10 luglio dello stesso anno dal famoso cardinale Ottaviano degli Ubaldini vescovo di Bologna, esule dalla sua sede, mentre era in Valli presso Firenzuola.
Nel 1299 gli uomini di Caprenno e di altri castelli di frontiera furono dai bolognesi esentati da alcune gravezze, stante i danni sofferti durante la guerra contro i Modanes i che avevano incendiato Caprenno. Riedificato e munito dai Bolognesi nel 1324 e 1327, fu investito e occupato dagli Ubaldini con l’ajuto delle genti dei Visconti di Milano, contro i quali il Comune di Bologna, nel 1351, spedì il valoroso capitano fiorentino Guglielmo Donati, che mise a ferro e fuoco la contrada, spianando tutte le case e portando prigionieri a Bologna uomini e salmerie (GHERARDACCI, Istor. di Bologna) La cura di Cavrenno nella quale è compresa la dogana delle Filigare, fu nello spirituale sotto la pieve bolognese di Mongitore, sino a che per bolla di Pio VI del 16 ottobre 1785 venne staccata dalla Diocesi di Bologna, e data a quella di Firenze insieme con la chiesa di S. Lorenzo a Pietramala, eretta dopo in pieve.
La parrocchia di S. Michele a Cavrenno ha 599 abitanti.
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1833, Volume I, p. 466.