CASTAGNO in Val di Sieve

Casale già castello di cui porta il titolo la parrocchia di S. Martino al Castagno nel piviere di S. Babila o S. Bavello, Comunità di San Godenzo, da cui trovasi circa 2 miglia a scirocco, Giurisdizione di Dicomano, Diocesi di Fiesole Compartimento, di Firenze.
Risiede sul dorso della Falterona presso le sorgenti del torrente di San Godenzo, sull'antica via che per la montagna suddetta entra nel Casentino per Capo d'Arno e Porciano.
Fu uno dei castelli dei conti Guidi, che tenevano guardato questo punto importante dell'Appennino presso dove vengono a chiudersi quattro Valli; cioè, quella del Montone e del Rabbi dalla parte di Romagna; le Valli dell'Arno e della Sieve dalla parte di Toscana.
Possedeva la rocca del Castagno il Conte Guidi Domestico figlio conte del Tegrimo di Modigliana, quando nel 1356 la vendè al Comune di Firenze insieme con Monte dell'Onda e con Scrignano, casali situati nel distretto della parrocchia del Castagno.
Contemporaneamente alla stessa vendita il conte di Battifolle alienava le ville di Rincine e di Fornace poste sull'opposto fianco della Falterona, il tutto per una valutazione di 2650 fiorini d'oro. Nel secolo XV trasse col nome i natali da questo tristo luogo un più tristo sebbene abile pittore, Andrea del Castagno, che assassinò a tradimento il suo maestro, dopo averlo indotto a parteciparli il segreto del dipingere a olio.
La parrocchia di S. Martino al Castagno ha 488 abitanti.
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1833, Volume I, p. 527.