CASTELLOTTIERI

(già Castrum Leucterii) nella Valle del Paglia.

Castello che diede il nome a una contea di nobili Baschi con pieve arcipretura (S. Bartolomeo) nella Comunità Giurisdizione e circa 3 miglia toscane a settentrione-grecale di Sorano, Diocesi di Sovana, Compartimento di Grosseto.
È un piccolo castello fabbricato sopra alte scogliere di tufa volcanica, un miglio appena a ostro di Mintorio e del torrente Fiume, alla base orientale del monte Vitozzo.
I nobili di Castellottieri, Niccola e Giovanni figli di Giovanni Pietro, con atto degli 8 novembre 1475, diedero in accomandigia essi e i loro castelli di Montorio, Sorano, S. Giovanni delle Contee, ec. alla Repubblica di Siena, che gli accettò sotto la di lei protezione. Fra gli altri patti fuvvi questo, che ogni anno la Repubblica somministrerebbe a quei dinasti la somma di fiorini 300 per il mantenimento e difesa dei nominati castelli.
La contea di Castellottieri fu acquistata da Cosimo II per contratto dei 26 aprile 1616 dal Conte Sinolfo di Flamminio Ottieri.
Erede degli Ottieri fu recentemente la nobile famiglia senese della Ciaja, la quale ha alienato il palazzo degli antichi conti Alla famiglia Selvi.
I conti Ottieri hanno dato uomini distinti nelle armi e nelle lettere, fra i quali un Sinolfo vescovo di Chiusi sulla fine del secolo XV; un Sinolfo valente capitano nella guerra di Siena a favore della sua patria; e un Francesco Maria Ottieri che scrisse la storia della successione della Spagna.
La parrocchia di Castellottieri ha 198 abitanti.
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1833, Volume I, p. 565.