CECINA Fiume

(Cecina fl.).

Uno dei fiumi più importanti della Toscana, non già per la lunghezza del suo corso, né per la copia delle acque che conduce direttamente al mare, ma per la natura del suolo dove scaturisce e sviluppasi, per la quantità dei sali, dei solfi, delle salse, dei metalli, delle acque minerali che nel suo bacino si nascondono, e per la indole delle rocce sulle quali cammina.
Prende origine il fiume Cecina da un piccolo rio emissario di un laghetto sul fianco orientale della Cornata di Gerfalco in un avvallamento, cui fa sponda dal lato settentrionale il poggio di Montieri.
Da cotesto punto, che è a circa mille braccia sopra il livello del Mediterraneo, scende in direzione boreale per un valloncello chiuso a levante dai poggi di Travale, di Chiusdino, di Belforte e di Radicondoli: a ponente da quelli di Elci, di Anqua e di Monte Castelli. Giunto alla base orientale di quest’ultimo gli gira intorno per dirigere il corso verso maestrale sino a piè del poggio di Pomarance.
In questo tragitto, arricchito dalle acque dei torrenti di Lucignano, di Radicondoli e di Vetrialla raccolti dal fianco destro, e da quelli del Rimagno d’Elci, del Pavone e del Possera che influiscono dal sinistro lato, fatto già fiume corre verso ponente-maestrale sopra le marne gessose e salifere delle moje volterrane, fra il colle di Montegemoli, e le pendici australi del monte di Volterra.
Giunto davanti al poggio di Monte Catini di Cecina, volta faccia da ponente-maestrale a libeccio per accogliere in questa direzione, dalla ripa sinistra i grossi influenti Trossa e Sterza di Cecina, dalla destra i minori borri di Gello, di Lupicaja e di Strido, sino a che, passata la gola fra Monte Scudajo e Casaglia, si spaglia nel littorale del Fitto, finchè dopo circa 40 miglia di cammino sotto il grado 28° 8’ 8” di longitudine e 43° 18’ di latitudine diviso in due foci, si scarica nel mare fra il seno di Vada e la marina di Bibbona, 24 miglia a settentrione di Populonia, e 22 a scirocco di Livorno.
Attraversano questo fiume due grandi strade Regie, l’Aurelia o Maremmana che passa lungo il littorale, e quella che da Volterra guida a Massa Marittima; ma nessun ponte lo cavalcava prima del 1815. Nel quale anno fu costruito il bel ponte di legno sull’Aurelia, quindi, nel 1832 il ponte di pietra fra Querceto e Gello, e un terzo ponte sospeso stà costruendosi sulla strada Regia Massetana, fra le saline di S. Lorenzo e il poggio delle Pomarance.
È altresì vero che di un ponte sulla Cecina presso il Fitto fanno menzione le carte pisane del medio evo; ma questo era un pontone, o navalestro, siccome lo dichiara un istrumento del 29 settembre 1204, relativo ad un tal di Bibbona Pontonario, che vendè alcune terre a Enrico Navalestro del ponte della Cecina. (ARCH. DIPL. FIOR.
Carte del monastero di S. Lorenzo alle Rivolte) – Vedere VAL di CECINA.
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1833, Volume I, p. 638.