CESARANO o CESERANO

(Fundus Caesari?) in Val di Magra.

Castello con parrocchia (S. Bartolommeo) nel piviere di Soliera, Comunità Giurisdizione e 6 miglia toscane a ostro-libeccio di Fivizzano, Diocesi di Pontremoli, già di Luni-Sarzana, Compartimento di Pisa.
Il castello e la chiesa risiedono in poggio fra il fiume Aulella e il torrente Bardine, mentre il borgo e la villa sono sulla strada nuova militare poco lungi dal ponte che cavalca l'Aulella, e che porta esso pure il nome di Ceserano.
Al castello di Ceserano, stato già dei Malaspina, forse corrisponde quella corte Cesare, che il marchese Alberto Rufo nel 1085 donò ai vescovi di Luni, ritolta in seguito e dal vescovo Guglielmo nel 1269 rivendicata; comecché nei secoli susseguenti tornassero i Cesaranesi feudatarj dei marchesi Malaspina dell'Aquila sino a che quei popoli si posero sotto l'accomandigia e governo della Repubblica fiorentina. Meno equivoca è una pergamena inedita dell'archivio di Lucca dell'anno 870, con la quale Gherardo vescovo di quella città permutò alcune terre situate nel contado di Luni in luogo detto Pulica presso Colugnola confinante con i beni della cattedrale di Luni, e nella contrada di Gualdo presso il rio Pisciola, a Lognatico e a Ciserano.
La parrocchia di S. Bartolommeo a Cesarano conta 372 abitanti.
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1833, Volume I, p. 676.