COLLECCHIO nella Valle di Albegna
Castellare che ha dato il nome a una tenuta, siccome esso lo ricevè da una torre posta sopra un risalto orientale del monte dell’Uccellina, segnalata da gran tempo col vocabolo di Bella Marsilia, nella parrocchia Giurisdizione e 4 miglia toscane a libeccio di Montiano, Compartimento e 8 miglia toscane a ponente di Magliano, Diocesi di Sovana, Compartimento di Grosseto.
Chiamasi attualmente Collecchio nuovo una tenuta e un'osteria lungo la strada Emilia tra l'Alberese e il padule di Talamone, circa 11 miglia toscane a scirocco di Grosseto.
Era uno dei possessi della contea Aldobrandesca, compreso nel contratto della divisione fatta li 11 dicembre 1272 fra Ildebrandino di Guglielmo conte di Sovana e lldebrandino di Bonifazio conte di S. Fiora, al quale ultimo conte toccò in sorte, fra gli altri luoghi, Magliano, Collecchio, Telamone, ec.
Nel 1340 i conti di S. Fiora, dopo di aver alienato (anno 1335) i terreni di Collecchio alla famiglia Marsilj di Siena, sottoposero l'altro dominio di quella torre e di tutti gli altri castelli della Contea di S. Fiora alla Signoria di Siena. Alla quale Repubblica si rassegnarono subfeudatarj, per conto di Collecchio, i figli di Marsilio di Scotto, mediante una convenzione da essi firmata li 25 aprile 1349. (ARCH. DIPL. SEN. Koleffo Rosso) Alla vasta tenuta di Collecchio, posseduta tuttora dalla nobil casa Marsilj, appartiene una gran parte del monte dell'Uccellina e delle adiacenti colline che fiancheggiano la vallecola, per la quale fluiscono le acque del fosso o scolo del Collecchio. Questo fosso nasce presso la cima dell'Uccellina di dove scende nella direzione di levante per i poggi della Valentina fino alla via Emilia, parallelo alla quale s’incammina nel padule di Telamone.
Poco lungi dal Collecchio nuovo o quello vecchio che ha due torri. Una è denominata la Torre nuova, I'altra più grandiosa e semidiruta si appella da varj secoli la torre della Bella Marsilia. Gli creò questo nome una tradizione riportata da alcuni storici senesi, i quali lasciarono scritto, che, nel tempo che villeggiava a Collecchio la bella Margherita dI Nanni Marsilj, detta la Rossa, essa venne rapita dai barbareschi sbarcati alla spiaggia di Cala di.Forno, e quindi condotta in oriente, dove fu venduta schiava per il serraglio del Gran Signore Solimano, che fece della bella Rossa una Sultana,la quale partorì un successore al trono di Costantinopoli. (P. UGURGIERI.
Pompe Senesi T. II) Certo è che Nanni Marsilj viveva e possedeva Collecchio nel principio del sec. XV.
Chiamasi attualmente Collecchio nuovo una tenuta e un'osteria lungo la strada Emilia tra l'Alberese e il padule di Talamone, circa 11 miglia toscane a scirocco di Grosseto.
Era uno dei possessi della contea Aldobrandesca, compreso nel contratto della divisione fatta li 11 dicembre 1272 fra Ildebrandino di Guglielmo conte di Sovana e lldebrandino di Bonifazio conte di S. Fiora, al quale ultimo conte toccò in sorte, fra gli altri luoghi, Magliano, Collecchio, Telamone, ec.
Nel 1340 i conti di S. Fiora, dopo di aver alienato (anno 1335) i terreni di Collecchio alla famiglia Marsilj di Siena, sottoposero l'altro dominio di quella torre e di tutti gli altri castelli della Contea di S. Fiora alla Signoria di Siena. Alla quale Repubblica si rassegnarono subfeudatarj, per conto di Collecchio, i figli di Marsilio di Scotto, mediante una convenzione da essi firmata li 25 aprile 1349. (ARCH. DIPL. SEN. Koleffo Rosso) Alla vasta tenuta di Collecchio, posseduta tuttora dalla nobil casa Marsilj, appartiene una gran parte del monte dell'Uccellina e delle adiacenti colline che fiancheggiano la vallecola, per la quale fluiscono le acque del fosso o scolo del Collecchio. Questo fosso nasce presso la cima dell'Uccellina di dove scende nella direzione di levante per i poggi della Valentina fino alla via Emilia, parallelo alla quale s’incammina nel padule di Telamone.
Poco lungi dal Collecchio nuovo o quello vecchio che ha due torri. Una è denominata la Torre nuova, I'altra più grandiosa e semidiruta si appella da varj secoli la torre della Bella Marsilia. Gli creò questo nome una tradizione riportata da alcuni storici senesi, i quali lasciarono scritto, che, nel tempo che villeggiava a Collecchio la bella Margherita dI Nanni Marsilj, detta la Rossa, essa venne rapita dai barbareschi sbarcati alla spiaggia di Cala di.Forno, e quindi condotta in oriente, dove fu venduta schiava per il serraglio del Gran Signore Solimano, che fece della bella Rossa una Sultana,la quale partorì un successore al trono di Costantinopoli. (P. UGURGIERI.
Pompe Senesi T. II) Certo è che Nanni Marsilj viveva e possedeva Collecchio nel principio del sec. XV.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1833, Volume I, p. 765.
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