COLLEMASSARI

(forse l'antico COLLE SABBATINI) nella Valle dell'Ombrone senese.

Castello con pieve (S.
Marta) nella Comunità Giurisdizione e circa 3 miglia toscane a ponente di Cinigiano e Campagnatico, Diocesi e Compartimento di Grosseto.
Questo piccolo castelletto, posto fra Cinigiano e Campagnatico, risiede sul vertice di uno dei poggi che stendonsi alla sinistra del fiume Ombrone, dal Sasso di Maremma verso la foce del torrente Melacce.
Se io non m'inganno, ho qualche ragione da credere, che questo castelletto, innanzi che vi fosse parrocchia, portasse il nome di Colle Sabbatini; comecchè quest'ultimo appartenesse al vicino distretto di Campagnatico. Io risalgo al secolo XIII, quando il Colle in discorso era posseduto dai monaci della badia di S.
Galgano in Val di Merse. I quali monaci, nel 1278, cederono due terze parti di quella possessione alla Repubblica senese, col fine di poter conservare senza molestia il restante. Fu nel 1284 che il Comune di Siena incaricò un tal Benevenni Ansaldini a vendere il pascolo di Colle Sabbatini a Campagnatico; e che poi, nel 1295 i governatori di quella Repubblica destinarono due altri cittadini a determinare i confini della corte di Colle Sabbatini, siccome fu eseguito per lodo fatto sul luogo li 19 dicembre di quello stesso anno. (ARCH. DIPL.
SENES.) Finalmente il casale di Colle Sabbatini col suo distretto, per la terza parte che era rimasta ai monaci Cistercensi di S. Galgano, fu da questi ceduto nel 1355 ad enfiteusi a un tal Guido nativo del castello del Cotone per il prezzo di fiorini 600 d'oro, durante, la sua vita e quella dei di lui figli. (ARCH. DIPL. FIOR. Badia Ardenghesca) Forse da questi affittuarj e massari cambiò l'antico nome di Colle Sabbatini In quello di Colle Massari? Costà non apparisce che vi fosse parrocchia prima del 1640, mancando essa nei registri della popolazione di quella età.
All'anno 1745 S. Marta a Colle Massari; contava 32 abitanti. (ERRATA : Nel 1333) Nel 1833 ne aveva 48.
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1833, Volume I, p. 767.