COLONARIA, poi COLONNATA
nella Val di Chiana.
β Di una corte, o piuttosto tenuta con chiesa dedicata a S.
Angelo in Colonaria, fanno menzione alcune carte della chiesa aretina innanzi e dopo il mille.
Fu questo un antico possesso della R. corona d'Italia, che l'Imperatore Carlo il Calvo con diploma del 29 settembre anno 875 dono al vescovo Giovanni e alla cattedrale di Arezzo insieme con le case dominicate e coloniche, servi e aldioni di ambi i sessi. La stessa tenuta fu confermata al capitolo di Arezzo dagli imperatori Ottone I (anno 963) Ottone III (anno 996) e Filippo d'Antiochia vicario di Federigo I in Toscana (anno 1188) Γ tuttora incerto, se tali donazioni riferire si debbano al perduto casale di Colonnata del Cortonese presso castel di Vena, dove pare che sia stato pure un monastero, cui diede il nome une delle porte di Cortona che appellasi tuttora Porta Colonia; o sivvero, se il Colonaria che si cerca fu un'alterazione di vocabolo del luogo di Colonnata ehe fu in Val di Chio nel piviere, di Rucavo, territorio di Castiglion Fiorentino.
Angelo in Colonaria, fanno menzione alcune carte della chiesa aretina innanzi e dopo il mille.
Fu questo un antico possesso della R. corona d'Italia, che l'Imperatore Carlo il Calvo con diploma del 29 settembre anno 875 dono al vescovo Giovanni e alla cattedrale di Arezzo insieme con le case dominicate e coloniche, servi e aldioni di ambi i sessi. La stessa tenuta fu confermata al capitolo di Arezzo dagli imperatori Ottone I (anno 963) Ottone III (anno 996) e Filippo d'Antiochia vicario di Federigo I in Toscana (anno 1188) Γ tuttora incerto, se tali donazioni riferire si debbano al perduto casale di Colonnata del Cortonese presso castel di Vena, dove pare che sia stato pure un monastero, cui diede il nome une delle porte di Cortona che appellasi tuttora Porta Colonia; o sivvero, se il Colonaria che si cerca fu un'alterazione di vocabolo del luogo di Colonnata ehe fu in Val di Chio nel piviere, di Rucavo, territorio di Castiglion Fiorentino.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1833, Volume I, p. 783.
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