CONFIENTI o GONFIENTI in Val di Bisenzio
Casale che porta il nome di una rocca distrutta e di un'antica chiesa parrocchiale (S. Martino a Gonfienti) già suffraganea della pieve di Filettole, attualmente della prepositura di Capalle, nella Comunità Giurisdizione e 2 miglia toscane a scirocco di Prato, Diocesi e Compartimento di Firenze.
Trovasi fra lo sbocco delle valli del Bisenzio e delle due Marine sulla strada R. postale pratese, rasente la ripa sinistra del fiume Bisenzio, alla base del poggio di Pizzidimonte, che è l'ultima propagine meridionale della Calvana, là dove un tempo dovettero confluire i due fiumicelli di Marinella e Marina innanzi che fosse stato tracciato ai medesimi un nuovo alveo per dirigerli nel Bisenzio in un punto più basso.
La chiesa di S. Martino a Gonfienti nel secolo X era padronato della C, Villa madre del marchese Ugo, dalla quale fu ceduta con i suoi beni alla badia de’Benedettini da essa fondata in Firenze, e confermata a quei monaci dal pontefice Alessandro II, Pasquale II, Innocenzo II e Alessandro III con altrettanti brevi, nei quali si nota fra le dotazioni della badia fiorentina Ecclesiam S. Martini in loco Confluenti cum pertinentiis suis.
Mentre la chiesa di Gonfienti dai marchesi di Toscana passava sotto la giurisdizione dei monaci Benedettini, i conti Alberti signori di Prato (alla di cui comunità da lungo tempo appartiene la villa e popolo di Gonfienti) erigevano costà un fortilizio a (difesa del loro contado; ed è quella Rocca Confienti che l'imperatore Federigo I confermò in feudo a quei dinasti con privilegio dato in Pavia li 10 agosto 1164.
La parrocchia di S. Martino a Confienti, ossia Gonfienti conta 277 abitanti
Trovasi fra lo sbocco delle valli del Bisenzio e delle due Marine sulla strada R. postale pratese, rasente la ripa sinistra del fiume Bisenzio, alla base del poggio di Pizzidimonte, che è l'ultima propagine meridionale della Calvana, là dove un tempo dovettero confluire i due fiumicelli di Marinella e Marina innanzi che fosse stato tracciato ai medesimi un nuovo alveo per dirigerli nel Bisenzio in un punto più basso.
La chiesa di S. Martino a Gonfienti nel secolo X era padronato della C, Villa madre del marchese Ugo, dalla quale fu ceduta con i suoi beni alla badia de’Benedettini da essa fondata in Firenze, e confermata a quei monaci dal pontefice Alessandro II, Pasquale II, Innocenzo II e Alessandro III con altrettanti brevi, nei quali si nota fra le dotazioni della badia fiorentina Ecclesiam S. Martini in loco Confluenti cum pertinentiis suis.
Mentre la chiesa di Gonfienti dai marchesi di Toscana passava sotto la giurisdizione dei monaci Benedettini, i conti Alberti signori di Prato (alla di cui comunità da lungo tempo appartiene la villa e popolo di Gonfienti) erigevano costà un fortilizio a (difesa del loro contado; ed è quella Rocca Confienti che l'imperatore Federigo I confermò in feudo a quei dinasti con privilegio dato in Pavia li 10 agosto 1164.
La parrocchia di S. Martino a Confienti, ossia Gonfienti conta 277 abitanti
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1833, Volume I, p. 791.
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