CUNA

in Val d’Arbia.

Villa e casale che ha dato il nome alla chiesa parrocchiale dei SS. Giacomo e Cristofano a Cuna, nella Comunità e quasi 1 miglio toscano a settentrione-maestro di Monteroni, Giurisdizione Diocesi e Compartimento di Siena, dalla quale città Cuna è 7 miglia a scirocco.
Nel 1224 il podere di Cuna fu donato da un Ranieri di Prezzulla allo spedale di S. Maria della Scala di Siena, che, nel 1314, fece edificare la chiesa parrocchiale e la casa della Grancia, stata in seguito ampliata di comodi, e ridotta a un vasto edifizio munito di una forte torre. – Costà furono accolti in ospizio tre pontefici: nel 1386 Urbano VI; nel 1420 Martino V; nel 1541 Paolo III; e quà morì nel 1640 il duca Carlo di Guisa dell’augusta casa di Lorena.
Le solide mura del palazzo e la torre di Cuna servirono di fortilizio ai difensori della libertà senese sotto il comando del capitano Mazzangone, sebbene non potessero essi far fronte a 2000 soldati Austro-Ispani, che nel luglio del 1554 presero e saccheggiarono Cuna.
Sul declinare del secolo XVIII Cuna venne alienata a diversi particolari.
La chiesa di Cuna conserva il cenotafio con le viscere del duca di Guisa, e il suo altar maggiore ha un buon quadro del Petruzzi.
La parrocchia de’SS. Giacomo e Cristofano a Cuna novera 356 abitanti.
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1833, Volume I, p. 837.