DOGLIA
in Val d’Elsa.
Casale che già diede il titolo a una chiesa parrocchiale (S. Jacopo a Doglia) nel piviere di S. Appiano, Comunità una volta di Cepperello, ossia di Montesanto, attualmente di Barberino di Val d’Elsa, Diocesi e Compartimento di Firenze.
Il casale di Doglia trovasi situato sulla vallecola del torrente Drove, a levante della strada R. postale di Siena.
Nel 1286 il rettore della cura di S. Jacopo a Doglia intervenne al sinodo tenuto in Firenze nell’aprile di detto anno per stabilire e classare l’imposizione da pagarsi dal clero della diocesi fiorentina.
S. Jacopo a Doglia continuava ad essere cura non solo nel secolo XV, essendo che il suo popolo fu iscritto nel balzello imposto nel 1444 dalla Repubblica fiorentina, ma ancora lo era alla metà del secolo XVI, mentre la parrocchia di Doglia è designata nella statistica dello Stato vecchio, ordinata da Cosimo I, sotto l’anno 1551. A quest’ultima epoca la parrocchia di S. Jacopo a Doglia contava 33 abitanti.
Il casale di Doglia trovasi situato sulla vallecola del torrente Drove, a levante della strada R. postale di Siena.
Nel 1286 il rettore della cura di S. Jacopo a Doglia intervenne al sinodo tenuto in Firenze nell’aprile di detto anno per stabilire e classare l’imposizione da pagarsi dal clero della diocesi fiorentina.
S. Jacopo a Doglia continuava ad essere cura non solo nel secolo XV, essendo che il suo popolo fu iscritto nel balzello imposto nel 1444 dalla Repubblica fiorentina, ma ancora lo era alla metà del secolo XVI, mentre la parrocchia di Doglia è designata nella statistica dello Stato vecchio, ordinata da Cosimo I, sotto l’anno 1551. A quest’ultima epoca la parrocchia di S. Jacopo a Doglia contava 33 abitanti.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1835, Volume II, p. 29.
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