EREMO, o ROMITORIO
Nome generico che conservano molte località della Toscana, dove fu un qualche abituro, o cenobio isolato di penitenza. Gli eremi più antichi erano tugurj di anacoreti, che vivevano nelle spelonche, in luoghi solitarj e senza regola fissa, indipendenti da qualunque superiore, e conscii solo a sé stessi delle loro opere.
Fu solamente dopo l’istituzione della Regola Eremitana di S. Agostino, e delle Congregazioni Camaldolensi e Vallombrosane, quando si associò alla disciplina anacoretica la vita cenobitica regolare.
Dunque consegue, che tutti i luoghi designati col distintivo di Eremo, o Romitorio, se non furono spelonche abitate da un solo anacoreta indipendente dal superiore di un vicino convento, in cui si professassero i statuti di qualche religione monastica, si debbono tali Romitorj riguardare come altrettante celle, i di cui romiti vivevano sotto una delle regole eremitane di S. Agostino, di S.
Romualdo o di S. Giangualberto.
Fu solamente dopo l’istituzione della Regola Eremitana di S. Agostino, e delle Congregazioni Camaldolensi e Vallombrosane, quando si associò alla disciplina anacoretica la vita cenobitica regolare.
Dunque consegue, che tutti i luoghi designati col distintivo di Eremo, o Romitorio, se non furono spelonche abitate da un solo anacoreta indipendente dal superiore di un vicino convento, in cui si professassero i statuti di qualche religione monastica, si debbono tali Romitorj riguardare come altrettante celle, i di cui romiti vivevano sotto una delle regole eremitane di S. Agostino, di S.
Romualdo o di S. Giangualberto.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1835, Volume II, p. 71.
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