EREMO (S. MARIA ALL’)
sull’Alpe di San Godenzo.
Casale con chiesa parrocchiale nel piviere di S. Babila, o S. Bavello, Comunità e circa 3 miglia toscane a settentrione di San Godenzo, Giurisdizione di Dicomano, Diocesi di Fiesole, Compartimento di Firenze.
Risiede sul crine dell’Appennino fra le sorgenti del torrente Rio destro e quelle di Acqua cheta, i quali due rivi prima di giungere alla badia di S. Benedetto in Biforco accoppiansi al torrente Tronca l’Ossa , dove perdono tutti il loro nome in quello del fiume Montone.
Potrebbe credersi che fosse questo quell’Eremo dei Camaldolensi di Biforco fondato da S. Romualdo nell’anno 989, da esso lui 32 anni dopo riformato, siccome apparisce da un diploma del 31 dicembre 1021, dato in Ravenna dall’imperatore Arrigo I, se non si sapesse che quell’Eremo era situato nel territorio dell’Esarcato di Ravenna: mentre la chiesa di S. Maria all’Eremo sino da quella età dipendeva dalla giurisdizione fiorentina, ed era compresa nella diocesi fiesolana.
Essendoché, nel 27 aprile dell’anno 1028, Jacopo Bavaro vescovo di Fiesole, nell’atto di fondazione della badia di S. Gaudenzio a piè dell’Alpi , assegnò in patrimonio a quel monastero, fra le altre cose, il giuspadronato e la cappella posta in luogo denominato S. Maria all’Eremo .
(UGHELLI . Ital. Sacra in Episc. Faesul.) La quale cappella coi suoi beni fu confermata all’abbadia di S. Gaudenzio dal pontefice Onorio III con bolla del 12 settembre 1216; e tale si mantenne sino a che, insieme con la detta chiesa abbaziale e sue possessioni fu ammensata dal pontefice Sisto IV al convento e frati dell’ordine dei Servi della SS. Annunziata di Firenze, con obbligo a questi ultimi di proporre all’approvazione del vescovo fiesolano un sacerdote secolare per la cura dell’anime.
Era nel distretto di questa parrocchia un’altra cappella sotto l’invocazione di S. Alessandro nell’Alpe, detta di Frassinello, da lunga mano distrutta. – Vedere BABILLA (S.) e SAN_GODENZO in Val di Sieve.
La parrocchia di S. Maria all’Eremo conta 319 abitanti.
Risiede sul crine dell’Appennino fra le sorgenti del torrente Rio destro e quelle di Acqua cheta, i quali due rivi prima di giungere alla badia di S. Benedetto in Biforco accoppiansi al torrente Tronca l’Ossa , dove perdono tutti il loro nome in quello del fiume Montone.
Potrebbe credersi che fosse questo quell’Eremo dei Camaldolensi di Biforco fondato da S. Romualdo nell’anno 989, da esso lui 32 anni dopo riformato, siccome apparisce da un diploma del 31 dicembre 1021, dato in Ravenna dall’imperatore Arrigo I, se non si sapesse che quell’Eremo era situato nel territorio dell’Esarcato di Ravenna: mentre la chiesa di S. Maria all’Eremo sino da quella età dipendeva dalla giurisdizione fiorentina, ed era compresa nella diocesi fiesolana.
Essendoché, nel 27 aprile dell’anno 1028, Jacopo Bavaro vescovo di Fiesole, nell’atto di fondazione della badia di S. Gaudenzio a piè dell’Alpi , assegnò in patrimonio a quel monastero, fra le altre cose, il giuspadronato e la cappella posta in luogo denominato S. Maria all’Eremo .
(UGHELLI . Ital. Sacra in Episc. Faesul.) La quale cappella coi suoi beni fu confermata all’abbadia di S. Gaudenzio dal pontefice Onorio III con bolla del 12 settembre 1216; e tale si mantenne sino a che, insieme con la detta chiesa abbaziale e sue possessioni fu ammensata dal pontefice Sisto IV al convento e frati dell’ordine dei Servi della SS. Annunziata di Firenze, con obbligo a questi ultimi di proporre all’approvazione del vescovo fiesolano un sacerdote secolare per la cura dell’anime.
Era nel distretto di questa parrocchia un’altra cappella sotto l’invocazione di S. Alessandro nell’Alpe, detta di Frassinello, da lunga mano distrutta. – Vedere BABILLA (S.) e SAN_GODENZO in Val di Sieve.
La parrocchia di S. Maria all’Eremo conta 319 abitanti.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1835, Volume II, p. 71.
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