FALLE

nel Val d’Arno sopra Firenze.

Villa signorile con sottostante borghetto nel popolo di S. Donato a Torri, Comunità Diocesi e circa 4 miglia toscane a scirocco di Fiesole, Compartimento di Firenze, che è 5 miglia toscane a levante.
Io non dirò sull’origine del nome, seppure Falle non sia una corruzione del vocabolo Falde, comecché alcuni lo reputano etrusco, non potendolo derivare dalla parola latina Falando, avvegnacché essa, al dire di Fasto, equivarrebbe a luogo eminentissimo: e questo delle Falle è un umile collinetta situata alle falde del Monte Loro , bagnata a levante dal botro omonimo, a ponente dal torrente Zambra e a ostro dal fiume Arno, da cui entrambi quei confluenti sono accolti sotto la villa delle Falle.
Fu questo luogo sino dal secolo XII dei Gubalducci, posteriormente de’marchesi Guadagni, autori di quel suntuoso palazzo che costà risiede, ed a cui porgono un facile accesso grandiosi viali fiancheggiati e difesi da doppia linea di annosi cipressi. Esso fu pochi anni indietro dall’attuale proprietario sig. Danti di nuove fabbriche abbellito, e aumentato di vaghe prospettive dipinte, figurate, o dalla natura ben diretta create nella vasta e ben coltivata fattoria che circonda quel resedio.
Nel borghetto delle Falle, posto sulla strada Regia postale, esisteva anticamente uno spedaletto per i poveri passeggeri e pellegrini sotto il titolo di S. Maria alle Falle.
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1835, Volume II, p. 90.