FARNETA, o PIAZZA FARNETA
in Val di Tora.
Casale che diede il titolo alla diruta chiesa di S. Niccola a Farneta succursale che fu di S. Lorenzo in Piazza, ridotta una casa rustica nella tenuta di Casa Rossa , Comunità e un miglio toscano a scirocco di Fauglia, Giurisdizione e Diocesi di Livorno, già di Pisa, Compartimento medesimo.
Questa tenuta spettante una volta alla nobil prosapia Gaetani è situata sulla ripa destra del fiume Tora e della strada Emilia, o Regia maremmana, fra l’osteria o il ponte della Torretta, Castel Anselmo e Luciana.
Furono da Farneta due notari, un Simone di Glandino che nel 1218 rogò in Monte Massi (presso Nugola) un istrumento di donazione, dettato dal conte Tegrimo del fu conte Ubaldo. L’altro notaro era Guglielmo del fu Fabiano, il quale nel 7 aprile 1303 in Castel Anselmo stipulò un contratto di vendita di trreni posti nel popolo di S. Eufrasia di Meletro . (ARCH. DIPL. FIOR. S. Paolo di Pisa.) Questo luogo di Farneta si mantenne vestito di farnie sino all’anno 1780, rpoca in cui quella selva di Farneta fu atterrata dal proprietario Sgrilli di Livorno, che la trasformò in un vasto podere denominato della Casa Rossa .
Questa tenuta spettante una volta alla nobil prosapia Gaetani è situata sulla ripa destra del fiume Tora e della strada Emilia, o Regia maremmana, fra l’osteria o il ponte della Torretta, Castel Anselmo e Luciana.
Furono da Farneta due notari, un Simone di Glandino che nel 1218 rogò in Monte Massi (presso Nugola) un istrumento di donazione, dettato dal conte Tegrimo del fu conte Ubaldo. L’altro notaro era Guglielmo del fu Fabiano, il quale nel 7 aprile 1303 in Castel Anselmo stipulò un contratto di vendita di trreni posti nel popolo di S. Eufrasia di Meletro . (ARCH. DIPL. FIOR. S. Paolo di Pisa.) Questo luogo di Farneta si mantenne vestito di farnie sino all’anno 1780, rpoca in cui quella selva di Farneta fu atterrata dal proprietario Sgrilli di Livorno, che la trasformò in un vasto podere denominato della Casa Rossa .
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1835, Volume II, p. 95.
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