FARNOCCHIA

nella Versilia sull’Alpe Apuana del Pietrasantino.

Monte e villaggio con chiesa parrocchiale antichissima (S. Michele) già filiale della pieve di S.
Felicita in Val di Castello, poi di quella di (ERRATA: S.
Martino a Stazzema) S. Maria a Stazzema, che è il capoluogo della sua Comunità circa miglia toscane 1 e 1/2 a maestrale, nella Giurisdizione e 5 miglia toscane a levante-scirocco di Seravezza, Diocesi di Pisa, già di Lucca, Compartimento Pisano.
Il Monte o Alpe di Farnocchia, sulla cui piaggia settentrionale riposa il villaggio omonimo, è una continuazione del monte Gabbari, che sporge nella vallecola di Camajore, ed il di cui più elevato pinnacolo fu riscontrato dal ch. prof. pad. Inghirami essere a 1895,9 braccia sopra il livello del Mediterraneo, e la sua posizione geografica fra il grado 27° 57’ 52” di longitudine e il grado 43° 58’ 13” di latitudine.
L’altezza del monte Gabbari fu misurata eziandio dal ch.
professore Michele Bertini di Lucca, che la ritrovò corrispondere a 1880,3 braccia della misura lucchese, la quale corrisponde a 0,5905 di metro francese, per ogni braccio, mentre la toscana misura usata dal primo geografo equivale a 0,5836, 25 di metro per ogni braccio fiorentino.
L’Alpe di Farnocchia si attacca a scirocco col monte Gabbari; a levante col monte al Pruno; a settentrione con l’Alpe di Stazzema e la Pania Forata; a maestrale ha l’Alpe di Terrinca; a ponente i monti del Bottino e dell’Argentiera che scendono verso Pietrasanta fra Val di Castello e Val di Rosina; a ostro i poggi di Monte Castrese e di Monte Petri, che si abbassano sino alla via Regia postale lungo il littorale di Camajore.
Pertanto i monti di Farnocchia possono riguardarsi come le prime e più meridionali prominenze del ripidissimo singolare gruppo di terreni Nettuno-Plutoniani che costituiscono l’Alpe Apuana; ed è altresì intorno ai monti di Farnocchia, dove più che altrove s’incontrano, fra le rocce di schis to talcoso e di calcareo salino, filoni metalliferi di ferro ossidulato, di solfuri di piombo argentifero, di zinco, di antimonio, di mercurio e di arsenico. – Vedere ALPE APUANA, ARGENTIERA, MINIERE della TOSCANA, e STAZZEMA Comunità.
Il villaggio du Farnocchia, la di cui più antica menzione s’incontra in una pergamena lucchese dell’anno 798, era sino dai secoli intorno al mille fra i luoghi posseduti dai nobili di Corvaja e di Vallecchia, toccati al ramo de’Corvaresi mediante l’atto di divisione di beni fatto tra le due case consorti con istrumento del 9 ottobre 1219. – Vedere CORVAJA.
La contrada ebbe forse nome dalle farnie, cui subentrarono selve di castagni, pascoli naturali, e qualche campo di cereali.
Gli abitanti di Farnocchia vivono della pastorizia, dell’agraria, dell’arte di carbonaj e di fabbricanti di forbici e altri arnesi di ferro provenienti dalle ferriere di Rosina.
La parrocchia di S. Michele a Farnocchia trovasi nel registro dell’anno 1260 fra quelle del piviere di S.
Giovanni e S. Felicita in Val di Castello della Diocesi di Lucaa, dalla quale diocesi fu smembrata nell’anno 1798, e assegnata a quella di Pisa. – Vedere PIETRASANTA.
La parrocchia di S. Michele a Farnocchia conta 718 abitanti.
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1835, Volume II, p. 96.