GALLICANO

(Galicanum) nella Valle del Serchio.

– Borgo con sovrastante castellare e pieve, capoluogo di comunità, sede di un giurisdicente di prima istanza, nella Diocesi e Ducato di Lucca, che è circa 15 miglia toscane al suo ostro.
Trovasi sulla destra del torrente Petrosciana, detto anche la Torrita di Gallicano, presso al suo sbocco nel fiume Serchio, di fronte al monte e Terra di Barga, da cui Gallicano è 2 miglia toscane 1/2 a libeccio, alla base orientale della Pania della Croce. – È nel gr. 28° 6’ longitudine e 44° 3’ 6” latitudine sull’incrociatura della strada provinciale che da Lucca rimonta la Valle del Serchio sino a Castelnuovo di Garfagnana con quella comunitativa che scende da Barga alla foce del torrente Corsonna, e costà passato il Serchio prosegue per Gallicano sull’Alpe della Petrosciana rimontando il torrente omonimo per entrare nella vallecola opposta della Versilia, spettante al Pietrasantino.
Una delle reminiscenze più antiche di questo luogo di Gallicano conservasi in una membrana dell’archivio arcivescovile di Lucca dell’anno 771. È un istrumento col quale un tal Marcellino di Controne vendè a Peredeo vescovo di Lucca una piccola casa posta in Gallicano. – Con tutto ciò l’origine di Gallicano potrebbe credersi assai più remota, supponendola derivata da un qualche predio di famiglia romana di simile casato. Ciò lo dà tanto più facilmente a sospettare il trovarsi fra i nomi dei coloni Velejati e Lucchesi ai tempi di Trajano, registrati nella tavola alimentaria di Veleja, un Cornelio Gallicano .
Nel secolo decimo i nobili di Corvaja acquistarono giurisdizione in Gallicano mediante un trattato di enfiteusi fatta nel 991 fra i figli di Fraolmo Visconte lucchese e Gherardo vescovo di questa città; il quale ultimo allivellò ai primi la metà dei beni delle chiese plebane di S. Giulia e S. Giov. Battista di Controne, di S. Stefano e S. Giov.
Battista a Bargi (ora Cerreto del borgo a Mozzano), e le decime che dovevano pagare le molte ville e abitanti di quei contorni, fra le quali si trova compresa anco la villa di Gallicano. – Vedere CERRETO del BORGO a MOZZANO, e CONTRONE.
Infatti la consorteria dei nobili di Corvaja e di Vallecchia dominava in Gallicano nel 1170, allorchè costà quei dinasti accolsero l’oste pisana rotta ed espulsa dai lucchesi, ai quali ultimi il paese istesso di nuovo si ribellò nel 1370 per opera di Rolando Antelminelli fuoruscito di Lucca. Ciò determinò i reggitori di questa città ad inviare in Garfagnana un corpo di truppe sotto il comando di Giovanni degli Obizi; cosicchè, appena riconquistato il castello di Gallicano, nel 23 luglio 1371, fu decretata la demolizione del cassero e della torre sopra l’antiporto, obbligando quei terrazzani a rinnovare il giuramento di fedeltà al Comune di Lucca, siccome fu eseguito per atto pubblico stipulato nel 17 novembre 1371 nell’arringo (ossia piazza) davanti alla chiesa plebana di S. Giacomo.
Nel 1429, i popoli della vicaria di Gallicano, compreso il capoluogo, si sottomisero al march. Niccolò III di Modena; ma appena cessò di vivere il march. Leonello di lui successore, (ottobre 1440), il governo di Lucca fece assalire all’improvviso cotesta parte di Garfagnana dalle sue genti, alle quali riuscì cosa agevole riconquistare molte terre e castella, come lo furono Gallicano , Verni, Perpoli, Fiattone, Lupinaja , Ariana, e Trepignana.
A tale avviso il duca Borso, succeduto nel trono di Modena e Reggio al fratello Leonello, spedì tosto in Garfagnana sotto due capitani, Alberto Pio da Carpi e Manfredo da Correggio, un buon numero di milizie, mercè cui non solamente furono ricuperati i luoghi testè nominati, ma parecchi altri vennero tolti di quelli restati in potere de’Lucchesi. – In conseguenza di ciò la Rep. di Lucca fu costretta a cercare un aggiustamento mediante l’interposizione dei Fiorentini, e quindi rimettersi nell’arbitrio pronunziato li 28 aprile 1451 dal Pont.
Niccolò V. – In vigore di ciò fu sentenziato, che le terre o villaggi di Brucciano, Calomini, Cascio, Fabbriche, Forno Volasco , Gragliana , Molazzana, Trassilico, Valico di sopra e Valico di sotto , i quali avevano fatto parte sino allora della vicarìa di Gallicano, rimanessero al dominio Estense. Dondechè il duca di Modena da quell’epoca eresse nei suoi possessi di Garfagnana una terza vicarìa, appellata tuttora di Trassilico, dal luogo dove fu stabilita la residenza del giudice ordinario. – Vedere TRASSILICO e GARFAGNANA.
Così ebbe fine l’intralciata e confusa divisione politica della Garfagnana, specialmente di quella così detta Garfagnana bassa . Avvegnachè la Terra di Barga, Sommo Cologna con altri minori paesi, situata alla sinistra del Serchio di fronte a Gallicano, furono confermati definitivamente alla Repubblica fiorentina mediante l’acquisto onerosissimo di Lucca per trattato da essi concluso nel 1341 con Mastino della Scala.
Ciò non ostante ancora non sono sopite le vertenze che sino da quell’età insorsero fra gli uomini del distretto di Barga e quelli di Gallicano e del Cardoso a cagione dei pascoli e del passo del Monte di Gragno situato alla destra del fiume Serchio, malgrado i molti compromessi, lodi e giudicati stati fatti e pronunziati dal secolo XIV sino a noi. – Vedere GRAGNO (MONTE DI).
Nel 1383, ai 10 febbrajo il pievano di Gallicano fu ammonito per cagione della sua maniera di vestire: quia incedit (diceva la sentenza) in habitu laicali, et indecenti cum coma more Caesareo, et cum clamide brevi, et collaritio et caputio brevi, etc. – PACCHI, Mem. Istor.
della Garfagnana .
La vecchia pieve di Gallicano, trovandosi alquanto lungi dal castello in luogo scomodo e silvestre, quegli abitanti impetrarono dal pont. Innocenzo VIII un breve, dato li 26 novembre 1485, col quale concedeva l’erezione di una nuova chiesa battesimale, da farsi coi materiali dell’antica dentro il castello.
Nel 1200 la stessa pieve contava nella sua giurisdizione 23 chiese, alcune delle quali da lungo tempo distrutte; le altre esistenti spettano per la maggior parte alla vicarìa di Trassilico, e alla nuova Diocesi di Massa ducale. I titoli delle chiese di Gallicano erano i seguenti: 1. S. Jacopo a Gallicano , attuale pieve, 2. S. Andrea a Gallicano (soppressa); 3. SS. Lorenzo e Stefano a Cascio, rettoria esistente, 4. S. Martino di Verni, rettoria esistente, 5. S.
Pietro a Trassilico, rettoria esistente; 6. S. Maria in Giuviano soppressa, 7. SS. Jacopo e Cristofano in Valico di sotto, rettoria esistente; 8. S. Michele a Valico di sopra , rettoria esistente; 9. S. Romano di Spulitiano, rettoria esistente, 10. S. Quirico di Vergemoli, rettoria esistente, 11. S. Tommaso a Calomini, rettoria esistente, 13. S.
Maria al Pianuzzo (ERRATA: annessa nel 1340 alla parrochia di Gallicano) (annessa nel 1349 alla parrochia di Gallicano); 14. S. Genesio al Cardoso , rettoria esistente; 15. S. Timoteo a Cirognana , distrutta; 16. SS.
Alessandro e Margherita a Bolognana , rettoria esistente; 17. S. Michele in Mologno, perduta; 18. S. Bartolommeo a Sartiana, perduta; 19. Ospedale S. Concordio in Colle Asinario (distrutto); 20. Monastero di Gabbiata (distrutto), 21. Ospedale di Garilliano (distrutto), 22.
Chiesa delle monache di Cascio (distrutta), 23. Eremo di Valbona della Garfagnana (distrutto).
Nella chiesa maggiore di Gallicano si ammira una delle più belle storie in bassorilievo di terra verniciata di Luca della Robbia, la quale non cede al confronto di quella bellissima che accennammo all’articolo BARGA, situata nella chiesa delle Clarisse di quella Terra.
Comunità e Giurisdizione di Gallicano. – La Comunità di Gallicano confina a levante con quella Granducale di Barga mediante il corso del Serchio, il Monte di Gragno e il torrente di Treppignana, il qual ultimo è tributario sinistro del preaccennato fiume. – Per la parte di settentrione la Comunità di Gallicano ha di fronte il territorio comunitativo di Castelnuovo; a maestro quello di Molazzana, e dal lato di ponente la Comunità di Trassilico, tutte tre dipendenti dal Duca di Modena; mentre a ostro fronteggia con la Comunità lucchese del Borgo a Mozzano.
Non si conosce ancora l’estensione superficiale del suo territorio, che può dirsi costituire insieme con quello di Barga l’ingresso australe della Garfagnana bassa; alla quale serrano l’accesso, verso ponente le Alpi della Petrosciana e della Croce; mentre dall’opposta pendice scendono dall’Appennino alla sinistra del Serchio i contrafforti dell’Alpesella, dell’Alpe di Barga, e del Monte Rondinaja . – Vedere GARFAGNANA.
Nel territorio dell’attuale comunità di Gallicano esistono 10 popoli, tre dei quali (Lupinaja , Riana, Treppignana) sono alla sinistra, e sette di essi trovansi alla destra del Serchio.
La natura del suolo di questa comunità è per la massima parte composto di calcarea compatta, la quale lungo il Serchio vien coperta da ripetuti banchi di ghiaja e ciottoli trascinativi dai torrenti che scendono, a destra dalla Pania della Croce, e dalla Petrosciana, a sinistra dall’Alpe di Barga.
S’incontra quasi da pertutto il castagno, produzione principale del paese, cui succedono i pascoli naturali; quindi la pecuaria e i boschi costituiscono le principali risorse di Gallicano. In minor copia vi allignano le piante leguminose e i cereali; presso l’abitato e lungo i torrenti si semina la canapa e il lino.
Copiosissime riescono le raccolte dei funghi; scarso e sempre immaturo il prodotto della vigna; e anche più raro quello dell’ulivo.
Da Gallicano sua patria prese il nome il Padre Gregorio autore di un libretto sul modo di comporre e recitare le prediche.
In Gallicano risiede un giusdicente di prima istanza e un doganiere di seconda classe. La Ricevitoria del Registro è al Borgo a Mozzano, la Conserv. delle Ipoteche, e i Tribunali maggiori sono a Lucca.
I popoli della Comunità di Gallicano, in quanto allo spirituale, restano attualmente divisi fra due diocesi, giacchè le parrocchie poste alla destra del Serchio, riferiscono col priorato, ossia vicario diocesano di Coreglia, dipendente dal vesc. di Lucca; e quelle poste alla sinistra del Serchio sono comprese nel priorato, ossia vicariato vescovile di Castiglione, riunito alla nuova diocesi di Massa ducale.
La Vicarìa, ora Commissariato di Gallicano, nel 1382 contava 344 famiglie e 1551 abit. Nel 1745 nella stessa giurisdizione si noveravano 2464 abit., mentre nel 1832 la sua popolazione ascendeva a 3078 individui ripartiti come nella tavoletta qui appresso: POPOLAZIONE della Comunità di GALLICANO nel Ducato di Lucca nell’anno 1832.
- nome del luogo: Bolognana, titolo della chiesa: SS.
Alessandro e Margherita (Cura), abitanti 201 - nome del luogo: Cardoso, titolo della chiesa: S. Genesio (Rettoria), abitanti 353 - nome del luogo: Fiattone, titolo della chiesa: SS. Pietro e Paolo (Rettoria), abitanti 280 - nome del luogo: GALLICANO, titolo della chiesa: S.
Giovanni Battista e S. Jacopo (Pieve), abitanti 1087 - nome del luogo: Lupinaja, titolo della chiesa: S. Pietro (Rettoria), abitanti 196 - nome del luogo: Perpoli, titolo della chiesa: S. Michele (Rettoria), abitanti 206 - nome del luogo: Riana, titolo della chiesa: S. Silvestro (Cura), abitanti 185 - nome del luogo: San Romano già in Spulitiano, titolo della chiesa: S. Romano (Rettoria), abitanti 242 - nome del luogo: Treppignana, titolo della chiesa: S.
Martino (Cura), abitanti 161 - nome del luogo: Verni, titolo della chiesa: S. Martino (Rettoria), abitanti 201 - Totale abitanti 3078
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1835, Volume II, p. 384.