GALOGNANO nel Val d’Arno aretino

– Casale distrutto, da cui prese il nomignolo la pieve di S. Martino a Galognano, altrimenti detta a Castro o negli Ortali, ora in S. Andrea a Quarata, Comunità Giurisdizione Diocesi e Compartimento di Arezzo, da cui era circa 3 miglia toscane a ponente maestro.
Del Galognano aretino presso la confluenza del torrente Castro nel fiume Chiana fanno menzione più carte della badia di S. Flora di detta città, dalle quali apparisce che quei monaci ebbero giurisdizione costà fino dal 941 per beni donati da un Guglielmo figlio del fu Arizio, nel Gaggio di Finile e nella selva presso detto Gaggio spettante alla chiesa di S. Maria in Montione; le quali possessioni erano state ritolte ai monaci dai discendenti dei primi donatarj. Tale affare diede occasione a diversi reclami di quegli abbati davanti al Conte del S. Palazzo, oppure agl’Imperatori stessi, siccome risulta dai placiti pronunziati negli anni 970,990 e 1014 a favore della badia di S. Flora e Lucilla di Arezzo. – (MURATORI, Antich.
Estens.) Nell’anno 1032 l’abbate ed i monaci della precitata badia col consenso del vesc. Teodaldo ebbero in permuta altri beni, alcuni dei quali situati nello stesso piviere di S.
Martino a Galognano, ossia agli Ortali, e nei casali di Quarata e di Campoluci.
Anche nel 1115 furono donate al monastero medesimo altre possessioni poste nei contorni di Galognano sul fiumicello Castro. (MURATORI, Ant. M. Aevi.) Nel 1283, agli 8 settembre Guglielmo abbate di S. Flora elesse il rettore della chiesa di S. Andrea a Quarata, il quale chiese ed ottenne la conferma dal pievano di Galognano. – Finalmente con decreto vescovile del 12 aprile 1354 gli abitanti della villa di Pratantico posta nel distretto della parrocchia plebana di S. Martino di Galognano ottennero facoltà di poter edificare una nuova chiesa parrocchiale (S. Giov. Battista a Prato Antico) con assegnare alla medesima le decime e sovvenzioni solite pagarsi da quei popolani alla loro antica parrocchia e pieve di Galognano. – Vedere QUARATA e MONTIONE nel Val d’Arno aretino, CHIUSURA OBERTENGA e PRATO ANTICO.
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1835, Volume II, p. 393.