GAMBERALDI

(Camparaldum, quasi Campus Araldi) nella Valle del Lamone.

– Monte e casale che ha dato il titolo a una parrocchia (S. Matteo a Gamberaldi) sull’estremo confine della Romagna granducale e della diocesi fiorentina con il contado e diocesi di Faenza, nella Comunità Giurisdizione e circa 3 miglia toscane a maestr.
di Marradi, Diocesi di Faenza, Compartimento di Firenze.
Il monte di Gamberaldi è uno dei contrafforti settentrionali della catena centrale dell’Appennino che si alza fra il Senio e il Lamone nella Romagna toscana.
Fu questo luogo posseduto solamente per una terza parte dai conti Guidi di Modigliana, siccome apparisce dai privilegj concessi loro da Arrigo VI, e da Federigo II. – Vedere MARRADI.
La parrocchia di S. Matteo e Gamberaldi conta 102 abitanti.
GAMOGNA, o GAMUGNO nella Valle Acereta in Romagna. – Antico eremo, ora chiesa parrocchiale (S.
Barnaba) già membro dell’abbazia di S. Giov. Batista di Acereta nella Comunità Giurisdizione e circa 5 miglia toscane a scirocco di Marradi, Diocesi di Faenza, Compartimento di Firenze.
Risiede in monte fra le foreste di faggi presso le sorgenti del torrente detto della Valle , il quale scorre alla sua sinistra e sulla schiena della giogana dell’Appennino di S.
Benedetto.
In questo luogo S. Pier Damiano nell’anno 1053, mercè la donazione a lui fatta dal conte Guido di Modigliana e dalla contessa Ermellina di lui consorte, fondò un eremo per i Camaldolensi della sottostante abazia di Acereta, dove egli si ritirò per qualche tempo (anno 1061), mentre era maggior generale della Croce Avellana. – Nel 1191 il superiore di Gamogna aveva riuniti i beni di quest’eremo a quelli della vicina badia senza licenza del diocesano, per cui Celestino III, con bolla del 3 gennajo 1195, ordinò al vescovo di Faenza d’impedire e di annullare tale incorporazione. – Per altro col progredire dei tempi l’eremo di Gamogna fu considerato come un solo corpo con la sottostante badia di Acereta, sinchè divenne insieme con essa benefizio di un abbate commendatario.
Tale era, allorquando Clemente VII, con breve del 14 novembre 1532, ammensò badia e eremo al capitolo di S.
Lorenzo di Firenze. – Nel 1736 la chiesa di Gamogna, minacciando rovina per le forti scosse di terremoto accadute costà, fu ricostruita a spese del capitolo preaccennato, il quale previi gli opportuni consensi alienò quei beni per acqistarne altri nei contorni di Prato. – Vedere MEZZANA.
Nell’eremo di Gamogna si cominciò prima che altrove l’uso della recita giornaliera dell’ufizio della B. Vergine, per consiglio di S. Pier Damiano, ma essendo stato sospeso per tre anni cotesto pio esercizio, accaddero agli eremiti di Gamogna disavventure straordinarie. (PETR.
DAMIANI, Epistolae. – BARONII, Annal. Eccles. ad ann. 1056.) La parrocchia di S. Barnaba a Gamogna conta 332 abitanti.
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1835, Volume II, p. 396.