GREZZANO
in Val di Sieve.
– Casale e chiesa parrocchiale (S. Stefano) con l'annesso di S. Margherita alla Rena, nel piviere di S. Giovanni Maggiore, Comunità Giurisdizione e quasi 5 miglia toscane a settentrione del Borgo S. Lorenzo, Diocesi e Compartimento di Firenze.
Trovasi sul fianco meridionale dell'Appennino di Razzuolo, o di Monte Altuzzo laugo il torrente Bosso .
La prima memoria che incontro di questo casale di Grezzano è del 1 luglio 1085, quando S. Bernardo di Brunone degli Uberti, nell'atto di vestire l'abito monacale nel monastero di S. Salvi, donò alla badia medesima de'Vallombrosani i beni che egli possedeva nella contrada di Arcetri, a sua corte di Greve, il castello e terreni che aveva in Lucardo, e in una villetta del piviere di Ciliaula con quanto altro era di sua pertinenza in Mugello cum castello et curte, quae vocatur S. Joannis Majoris, et in Grezano, etc. (UGHELLI, Ital. Sacr. in Archiep. Florent.) Il rettore della chiesa di S. Stefano di Grezzano col pievano di S. Gio. Maggiore insieme con Pietro abate di S. Pietro di Moscheto ed altri, nel luglio del 1086, assisterono in Luco del Mugello a un contratto enfiteutico fra Rodolfo priore di Camaldoli, e Alberto pievano di Cornacchiaja. – (ANNAL. CAMALD.) In seguito nelle ragioni del monastero di S. Salvi sopra i beni donati in Grezzano subentrò la badia di Moscheto della stessa Congregazione Vallombrosana, la quale nel secolo XIII pagava un annuo censo alla mensa vescovile di Firenze, stante che varii effetti del castelvecchio di Grezzano nel 1117 furono donati, e altri nel 1290 furono acquistati per la chiesa fiorentina. (LAMI, Mon. Eccl.
Flor.) In quanto alla signoria baronale del Grezzano pare che appartenesse ai CC. Guidi, ai quali venne confermata da un privilegio dell'imperatore Arrigo VI (anno 1196) e da due altri di Federigo II (negli anni 1220, e 1247).
La chiesa di S. Stefano a Grezzano sino dal 1920 dipendeva dal piviere di S. Giovanni Maggiore (LAMI op. cit.) Essa da lunga data è di padronato dell'arcispedale di S. Maria nuova, cui spetta il dominio diretto di una tenuta con villa omonima situata nella cura di Grezzano.
Sono compresi nel popolo medesimo due grandiosi casali, uno appellato Poggiforzoli, e l'altro più vicino al giogo dell'Appennino che porta il nome di Mansano.
La parrocchia di S. Stefano a Grezzano nel 1833 contava 448 abitanti.
Trovasi sul fianco meridionale dell'Appennino di Razzuolo, o di Monte Altuzzo laugo il torrente Bosso .
La prima memoria che incontro di questo casale di Grezzano è del 1 luglio 1085, quando S. Bernardo di Brunone degli Uberti, nell'atto di vestire l'abito monacale nel monastero di S. Salvi, donò alla badia medesima de'Vallombrosani i beni che egli possedeva nella contrada di Arcetri, a sua corte di Greve, il castello e terreni che aveva in Lucardo, e in una villetta del piviere di Ciliaula con quanto altro era di sua pertinenza in Mugello cum castello et curte, quae vocatur S. Joannis Majoris, et in Grezano, etc. (UGHELLI, Ital. Sacr. in Archiep. Florent.) Il rettore della chiesa di S. Stefano di Grezzano col pievano di S. Gio. Maggiore insieme con Pietro abate di S. Pietro di Moscheto ed altri, nel luglio del 1086, assisterono in Luco del Mugello a un contratto enfiteutico fra Rodolfo priore di Camaldoli, e Alberto pievano di Cornacchiaja. – (ANNAL. CAMALD.) In seguito nelle ragioni del monastero di S. Salvi sopra i beni donati in Grezzano subentrò la badia di Moscheto della stessa Congregazione Vallombrosana, la quale nel secolo XIII pagava un annuo censo alla mensa vescovile di Firenze, stante che varii effetti del castelvecchio di Grezzano nel 1117 furono donati, e altri nel 1290 furono acquistati per la chiesa fiorentina. (LAMI, Mon. Eccl.
Flor.) In quanto alla signoria baronale del Grezzano pare che appartenesse ai CC. Guidi, ai quali venne confermata da un privilegio dell'imperatore Arrigo VI (anno 1196) e da due altri di Federigo II (negli anni 1220, e 1247).
La chiesa di S. Stefano a Grezzano sino dal 1920 dipendeva dal piviere di S. Giovanni Maggiore (LAMI op. cit.) Essa da lunga data è di padronato dell'arcispedale di S. Maria nuova, cui spetta il dominio diretto di una tenuta con villa omonima situata nella cura di Grezzano.
Sono compresi nel popolo medesimo due grandiosi casali, uno appellato Poggiforzoli, e l'altro più vicino al giogo dell'Appennino che porta il nome di Mansano.
La parrocchia di S. Stefano a Grezzano nel 1833 contava 448 abitanti.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1835, Volume II, p. 513.
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