LAGO, o CHIARO DI MONTE PULCIANO
nella Val di Chiana.
– Chiamasi con questo nome un ristagno di acque chiare prodotto dalla scarsa pendenza che trovò la Chiana in cotesta pianura del territorio Montepulcianese, nella stessa guisa che elle ristagnano sotto Chiusi, col di cui Lago questo di Montepulciano comunica per mezzo del Canale denominato il Passo alle Querce.
Il Chiaro di Montepulciano è di figura bislunga da settentrione a ostro; egualmente che l’altro di Chiusi, ed ha il suo lembo orientale a confine con lo stato Ecclesiastico.
La sua posizione geografica è tra il grado 29° 34’ al 29° 35’ 2” longitudine e il grado 43° 4’ al 43° 6’ 5” latitudine, sei in sette miglia toscane a levante di Montepulciano, 5 miglia toscane a settentrione-maestrale della città di Chiusi, e sole tre miglia toscane distante dal lembo inferiore del suo Chiaro , la cui estensione poco diversifica da quella del Lago Chiusino ; e conservò finora al pari di esso i suoi paglieti, sebbene questi per mezzo dell’arte idraulica vadano gradatamente a ristringersi e colmarsi.
Il Lago di Montepulciano fornisce in copia delicate tinche, anguille, lucci, folaghe, e molti germani, per cui la comunità di Montepulciano ritrae per via di appalto un vistoso reddito annuo. Nei secoli XIV e XV si vendeva all’incanto dalla stessa comunità la gabella del pesce del Lago, per il qual dazio nell’anno 1417, ritrasse lire 340 da Bertoldo Magi appaltatore di quel Chiaro . – Vedere CHIANA e MONTEPULCIANO, Comunità.
Il Chiaro di Montepulciano è di figura bislunga da settentrione a ostro; egualmente che l’altro di Chiusi, ed ha il suo lembo orientale a confine con lo stato Ecclesiastico.
La sua posizione geografica è tra il grado 29° 34’ al 29° 35’ 2” longitudine e il grado 43° 4’ al 43° 6’ 5” latitudine, sei in sette miglia toscane a levante di Montepulciano, 5 miglia toscane a settentrione-maestrale della città di Chiusi, e sole tre miglia toscane distante dal lembo inferiore del suo Chiaro , la cui estensione poco diversifica da quella del Lago Chiusino ; e conservò finora al pari di esso i suoi paglieti, sebbene questi per mezzo dell’arte idraulica vadano gradatamente a ristringersi e colmarsi.
Il Lago di Montepulciano fornisce in copia delicate tinche, anguille, lucci, folaghe, e molti germani, per cui la comunità di Montepulciano ritrae per via di appalto un vistoso reddito annuo. Nei secoli XIV e XV si vendeva all’incanto dalla stessa comunità la gabella del pesce del Lago, per il qual dazio nell’anno 1417, ritrasse lire 340 da Bertoldo Magi appaltatore di quel Chiaro . – Vedere CHIANA e MONTEPULCIANO, Comunità.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1835, Volume II, p. 618.
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