LAGO SANTO sull’Appennino di Barga
– È un piccolo laghetto montano situato sulla sommità dell’Appennino toscano, denominato l’Alpe di Barga nel grado 28° 15’ di longitudine e 44° 8’ 5” di latitudine. S’inabissa in un cupo burrone chiuso a ponente da altissime rupi di macigno in strati orizzontali fessi verticalmente in più parti e divisi, mentre a levante è riparato da un largo margine coperto di faggi.
La sua veduta raccapriccia per la grande oscurità trapelando la luce solamente fra mezzo ai folti rami dei faggi che l’attorniano.
Il naturalista Carlo Amoretti, che visitò questo laghetto nell’estate del, 1762 in una lettera al celebre Spallazzani diceva, che impropriamente gli fu attribuita la denominazione di Lago Santo , meritando questo piuttosto di esser chiamato Lago Infernale.
La sua figura bislunga è di circa 600 braccia, tre quarti meno la sua larghezza e gira intorno quasi un miglio. La limpidezza delle sue acque permette di scorgerne il fondo, tutto disseminato di pietre. Il loro trabocco, sufficiente a far girare una grossa macina da mulino, scende per dirupi e precipizi verso settentrione e accoppiandosi per via con altri rivi prende costà origine il fiume Scoltenna, il quale avvicinandosi alla pianara di Modena cambia il suo nome in quello di Panaro.
I lembi occidentali del Lago Santo servono di confine ai pascoli dei Barghigiani, comecchè la giurisdizione spetti alla provincia modanese del Frignano. – Vedere BARGA, Comunità.
La sua veduta raccapriccia per la grande oscurità trapelando la luce solamente fra mezzo ai folti rami dei faggi che l’attorniano.
Il naturalista Carlo Amoretti, che visitò questo laghetto nell’estate del, 1762 in una lettera al celebre Spallazzani diceva, che impropriamente gli fu attribuita la denominazione di Lago Santo , meritando questo piuttosto di esser chiamato Lago Infernale.
La sua figura bislunga è di circa 600 braccia, tre quarti meno la sua larghezza e gira intorno quasi un miglio. La limpidezza delle sue acque permette di scorgerne il fondo, tutto disseminato di pietre. Il loro trabocco, sufficiente a far girare una grossa macina da mulino, scende per dirupi e precipizi verso settentrione e accoppiandosi per via con altri rivi prende costà origine il fiume Scoltenna, il quale avvicinandosi alla pianara di Modena cambia il suo nome in quello di Panaro.
I lembi occidentali del Lago Santo servono di confine ai pascoli dei Barghigiani, comecchè la giurisdizione spetti alla provincia modanese del Frignano. – Vedere BARGA, Comunità.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1835, Volume II, p. 620.
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