LOBACO, LUBACO, OBACO, e CASTEL LUBACO

nel Val d’Arno fiorentino.

– Castellare con antica pieve S.
Gervasio d’Alpiniano in S. Martino a Lobaco) nella Comunità Giurisdizione e circa 8 miglia a maestro del Pontassieve, Diocesi di Fiesole, Compartimento di Firenze.
Risiede in poggio fra Monte Rotondo e i varco della strada delle Salajole presso le sorgenti del torrente Sieci e poco lungi dal santuario della Madonna del sasso.
Tanto il castello quanto la pieve di Lobaco portavano il nome della corte di Ampiniano, siccome lo dimostrano le bolle dei pontefici Pasquale II e Innocenzo II (anno 1103 e 1134), che confermarono ai vescovi fiesolani la chiesa plebana di S. Gervasio con la corte posta in Alpiniano e la vicina chiesa di S. Miniato, detta ora a Pagnolle.
Trovo peraltro che sino al 1028 il vescovo di Fiesole Jacopo Bavaro aveva assegnato la pieve di Alpiniano in benefizio al capitolo della nuova cattedrale fiesolana.
(UGHELLI. In Episc. Fesul.) Più tardi dalla chiesa di S. Gervasio, essendo forse per vecchiezza caduta in rovina, fu traslocato il battistero nella sua filiale di S. mart ino a Lobaco, il cui giuspadronato appartenne per lungo tempo ai religiosi Serviti. – La pieve ha due sole parrocchie filiali, cioè S.
Brigida a Lobaco, e S. Miniato a Pagnolle. Nel distretto della parrocchia plebana havvi il devoto e assai frequentato oratorio della SS. Vergine del Sasso.
La parrocchia di S. Martino a Lobaco nel 1833 contava 591 abitanti.
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1835, Volume II, p. 796.