LUCCHIO
(Lucchium) in Val di Lima.
Antico castello con chiesa parrocchiale (S. Pietro) nel piviere di Vico Pancelloro , una volta di Valle Ariana, Comunità Giurisdizione e circa 5 miglia toscane a levante-grecale dei Bagni, Diocesi e Ducato di Lucca.
Risiede in poggio sulla ripa sinistra del fiume Lima dicontro al paese di Popiglio, che è sul confine del Granducato.
Taluni che tengono dietro, e si confondono con l’etimologie, credono derivato il nome di Lucchio da Luco (foresta), ed alcuni persino applicarono a cotesto paese quel Lucus Feroniae, che altri forse troppo francamente assegnavano alla terra di Pietrasanta in Versilia.
Nelle storie municipali di Pistoja e di Lucca viene fatta frequenti volte menzione di questo Lucchio come castello di frontiera, bersagliato ora da uno ora da altro nemico.
Fra gli aneddoti però relativi alla rocca di Lucchio passa per memorando nei Commentarii del Beverini quello di due giovinette di Vico Pancellaro, le quali un’anno innanzi la pace fatta coi Fiorentini (dei 28 aprile 1438) salvarono cotesto cas tello dalle mani del nemico, per esservi accorte tutte quelle zittelle del tradimento che ordiva il castellano di Lucchio. Sicchè, figurando esse di amoreggiare con quel militare, poterono facilmente adescarlo in luogo segregato; e costà legatolo d’altri lacci fuor che quelli d’amore, chiamarono ajuto manifestando al popolo la cagione del loro inganno. Donde che quelle donzelle, soggiunge il Beverini, per decreto del senato lucchese, quasi novelle Giuditte, ebbero lode e dote dal pubblico tesoro.
La parrocchia di S. Pietro a Lucchio nel 1832 contava 349 abitanti.
Risiede in poggio sulla ripa sinistra del fiume Lima dicontro al paese di Popiglio, che è sul confine del Granducato.
Taluni che tengono dietro, e si confondono con l’etimologie, credono derivato il nome di Lucchio da Luco (foresta), ed alcuni persino applicarono a cotesto paese quel Lucus Feroniae, che altri forse troppo francamente assegnavano alla terra di Pietrasanta in Versilia.
Nelle storie municipali di Pistoja e di Lucca viene fatta frequenti volte menzione di questo Lucchio come castello di frontiera, bersagliato ora da uno ora da altro nemico.
Fra gli aneddoti però relativi alla rocca di Lucchio passa per memorando nei Commentarii del Beverini quello di due giovinette di Vico Pancellaro, le quali un’anno innanzi la pace fatta coi Fiorentini (dei 28 aprile 1438) salvarono cotesto cas tello dalle mani del nemico, per esservi accorte tutte quelle zittelle del tradimento che ordiva il castellano di Lucchio. Sicchè, figurando esse di amoreggiare con quel militare, poterono facilmente adescarlo in luogo segregato; e costà legatolo d’altri lacci fuor che quelli d’amore, chiamarono ajuto manifestando al popolo la cagione del loro inganno. Donde che quelle donzelle, soggiunge il Beverini, per decreto del senato lucchese, quasi novelle Giuditte, ebbero lode e dote dal pubblico tesoro.
La parrocchia di S. Pietro a Lucchio nel 1832 contava 349 abitanti.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1835, Volume II, p. 909.
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