LUCENTE (S. STEFANO A)
in Val di Sieve.
Chiesa che fu parrocchia nel piviere e Comunità di Pelago, Giurisdizione del Pontassieve, Diocesi di Fiesole, Compartimento di Firenze.
Questa parrocchia è stata soppressa nel 1818, ed il suo popolo diviso fra le due nuove chiese parrocchiali di S.
Martino alla Rufina e di S. Francesco de’Minori Osservanti al Pontassieve.
Il popolo di Lucente esisteva fino dal secolo XIII, poiché la sua chiesa fu registrata nel catalogo della diocesi fiesolana del 1299; e costà in S. Stefano a Lucente, o Lucenti, fu rogato un contratto fino dal 16 aprile 1222 per interesse dei monaci della Vallombrosa. – (ARCH. DIPL.
FIOR. Carte di Vallombrosa).
Costà presso la chiesa di Lucente ebbero case e podere i nobili da Quona, siccome può dedursi dall’estimo fatto per ordine della Repubblica Fiorentina dei danni cagionati dai Ghibellini ai Guelfi cacciati da Firenze dopo la disfatta di Montaperto. Nel qual estimo si registrarono in contado, due case distrutte nel popolo di S. Stefano a Lucente di Gianni de’Bucelli poste a confine con i beni degli eredi di Filippo da Cuona e la chiesa suddetta. – (P.
ILDEFONSO, Deliz. degli Eruditi T. VII).
Alla suddetta epoca la chiesa di S. Stefano a Lucente soleva pagare alla mensa vescovile di Firenze, per quanto il suo popolo fosse di altra diocesi, un fitto perpetuo di sei staja di grano con un pajo di capponi per anno. (LAMI, Mon. Eccl. Fior. p. 244).
Dalle stesse carte edite dal Lami si rileva, che un altro luogo chiamato Lucente esisteva nella parrocchia plebana di S. Andrea a Doccia della Diocesi Fiorentina (loc. cit.
pag. 62).
La parrocchia di S. Stefano a Lucente nel 1551 aveva 176 abitanti e (ERRATA : nel 1545) nel 1745 ne contava 211.
Questa parrocchia è stata soppressa nel 1818, ed il suo popolo diviso fra le due nuove chiese parrocchiali di S.
Martino alla Rufina e di S. Francesco de’Minori Osservanti al Pontassieve.
Il popolo di Lucente esisteva fino dal secolo XIII, poiché la sua chiesa fu registrata nel catalogo della diocesi fiesolana del 1299; e costà in S. Stefano a Lucente, o Lucenti, fu rogato un contratto fino dal 16 aprile 1222 per interesse dei monaci della Vallombrosa. – (ARCH. DIPL.
FIOR. Carte di Vallombrosa).
Costà presso la chiesa di Lucente ebbero case e podere i nobili da Quona, siccome può dedursi dall’estimo fatto per ordine della Repubblica Fiorentina dei danni cagionati dai Ghibellini ai Guelfi cacciati da Firenze dopo la disfatta di Montaperto. Nel qual estimo si registrarono in contado, due case distrutte nel popolo di S. Stefano a Lucente di Gianni de’Bucelli poste a confine con i beni degli eredi di Filippo da Cuona e la chiesa suddetta. – (P.
ILDEFONSO, Deliz. degli Eruditi T. VII).
Alla suddetta epoca la chiesa di S. Stefano a Lucente soleva pagare alla mensa vescovile di Firenze, per quanto il suo popolo fosse di altra diocesi, un fitto perpetuo di sei staja di grano con un pajo di capponi per anno. (LAMI, Mon. Eccl. Fior. p. 244).
Dalle stesse carte edite dal Lami si rileva, che un altro luogo chiamato Lucente esisteva nella parrocchia plebana di S. Andrea a Doccia della Diocesi Fiorentina (loc. cit.
pag. 62).
La parrocchia di S. Stefano a Lucente nel 1551 aveva 176 abitanti e (ERRATA : nel 1545) nel 1745 ne contava 211.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1835, Volume II, p. 910.
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