LUSCIANO e TUSCIANO
nella Valle dell’Albegna.
– Di questi due casali uno vicino all’altro, dove furono due chiesuole sotto il titolo di S. Eusebio e di S. Gregorio nel distretto di Manciano, territorio della città di Sovana, è fatta menzione in molte pergamene dei secoli VIII e IX della mensa vescovile di Lucca, alla quale le suddette chiese e vici a quell’epoca appartenevano. – Fra quelle pergamene pertanto ve ne sono due, del giaugno 752, e del 25 marzo anno 753, le quali ci scuoprono per avventura la cagione, per cui la Chiesa cattedrale di Lucca sotto il governo dei duchi longobardi estese il suo patrimonio perfino nelle maremme di Orbelello, mentre con quei due istrumenti, rogati in Lucca, Perprando e Petrifunso figli del duca Walperto venderono al loro fratello Walprando vescovo di Lucca la porzione di beni che essi tenevano a Tusciano e a Lusciano consistenti in case, in terreni colti e incolti, pomiferi, vignati, olivati, selve, ec. I quali beni uniti al ricco patrimonio di quel Vescovo passarono, per metà alla cattedrale, e per l’altra metà alle chiese di S. Frediano e di S. Reparata di Lucca, mercè il testamento di Walprando del 754. – Vedere TUSCIANO e LUSCIANO, SOVANA.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1835, Volume II, p. 953.
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