LUSOLO, LUSUOLO
(Luxolum) in Val di Magra.
– Villa con chiesa parrochiale (S. Matteo) nella Comunità, Giurisdizione e circa 4 miglia toscane a libeccio di Bagnone, Diocesi di Pontremoli, già di Luni-Sarzana, Compartimento di Pisa.
Cotesta villata insieme con Campoli sta alla destra del fiume Magra in un suolo serpentinoso, tolalmente diverso e staccato da quello di Bagnone, che è situato alla sinistra del fiume prenominato.
La villa di Lusòlo con quelle di Riccò e di Giovagallo, situate pur esse alla destra della Magra, per atto de’25 luglio 1424 si diedero a titolo di semplice accomandigia per anni 5 alla protezione della Repubblica Fiorentina mediante i Marchesi Opizzino e Jacopo fratelli e figli del Marchese Gio. Jacopo Malaspina. Quindi con atto de’26 agosto 1458 fu rinnovata con la Repubblica stessa accomandizia per anni dieci mediante la marchesana donna Caterina di Bartolommeo da Campo-fregoso.
Finalmente nel 1574, ai 13 dicembre il Marchese Ercole di Guglielmo Malaspina trasferì e cedè liberamente al Granduca Francesco I le ville suddette, salvo il beneplacito di Sua Maestà imperiale, e a riserva dei beni allodiali. Posteriormente il Marchese Lodovico figlio del Marchese Ercole Malaspina, per istrumento de’31 maggio 1608, nell’atto di ratificare cotesta alienazion giurisdizionale vendè al G. D. di Toscana anche gli allodiali che egli possedeva in Lusòlo e Riccò per il prezzo di scudi 900.
La parrocchia di S. Matteo a Lusuòlo nell’anno 1833 contava 229 abitanti.
Cotesta villata insieme con Campoli sta alla destra del fiume Magra in un suolo serpentinoso, tolalmente diverso e staccato da quello di Bagnone, che è situato alla sinistra del fiume prenominato.
La villa di Lusòlo con quelle di Riccò e di Giovagallo, situate pur esse alla destra della Magra, per atto de’25 luglio 1424 si diedero a titolo di semplice accomandigia per anni 5 alla protezione della Repubblica Fiorentina mediante i Marchesi Opizzino e Jacopo fratelli e figli del Marchese Gio. Jacopo Malaspina. Quindi con atto de’26 agosto 1458 fu rinnovata con la Repubblica stessa accomandizia per anni dieci mediante la marchesana donna Caterina di Bartolommeo da Campo-fregoso.
Finalmente nel 1574, ai 13 dicembre il Marchese Ercole di Guglielmo Malaspina trasferì e cedè liberamente al Granduca Francesco I le ville suddette, salvo il beneplacito di Sua Maestà imperiale, e a riserva dei beni allodiali. Posteriormente il Marchese Lodovico figlio del Marchese Ercole Malaspina, per istrumento de’31 maggio 1608, nell’atto di ratificare cotesta alienazion giurisdizionale vendè al G. D. di Toscana anche gli allodiali che egli possedeva in Lusòlo e Riccò per il prezzo di scudi 900.
La parrocchia di S. Matteo a Lusuòlo nell’anno 1833 contava 229 abitanti.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1835, Volume II, p. 954.
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