LUSTIGNANO

in Val di Cornia – Castello con chiesa plebana (S.

Martino) nella Comunità Giurisdizione e circa 12 miglia toscane a ostro-libeccio delle Pomarance, Diocesi di Volterra, Compartimento di Pisa.
È situato sul fianco orientale dei poggi che fiancheggiano la ripa destra del fiume Cornia, cui restano di fronte dal lato sinistro del fiume i castelli e luoghi di Monte Rotondo e la Leccia, a settentrione Serazzano a ponente Canneto e Monte Verdi.
Alcune notizie relative a questo castelletto sono fra le pergamene appartenute alla comunità di Volterra, ora nell’Arch. Dipl. Fior. – Da esse pertanto resulta, che nel 29 marzo 1246 costà in Lustignano i Lambardi, o nobili di Castelnuovo di Val di Cecina, venderono e rinunziarono al comune di Volterra tutti i loro beni e i diritti feudali che avevano in Castelnuovo; che nel dì primo giugno 1252 il comunello della villa di Lustignano mediante procura rinunziò a favore del commune di Volterra al diritto di eleggersi un giusdicente per sottoporsi alla signoria e giurisdizione di quella città e dei suoi magistrati; che nel 7 settembre 1264 li stessi abitanti di Lustignano fecero istanza al comune di Volterra per aver ajuto e consiglio onde rifabbricare il castello in detta villa di Lustignano; la quale domanda fu esaudita dai Volterrani, siccome apparisce da un atto del 14 giugno 1265, fatto in Castelnuovo; che consiste in un mandato di procura per riscuotere dal Comune di Volterra il salario del lavoro fatto nella ricostruzione della porta del castello di Lustignano, e per riscuotere il prezzo dei sabbioli. Anche nel 12 giugno 1286, per istrumento che si rogò nel Castello di Lustignano, Bernardo del fu Sigherio vicario del giusdicente di Lustignano, col consenso dei consigli costituisce un procuratore ad oggetto di riscuotere dal comune di Volterra lire 50 in sussidio del rifacimento delle mura del castello predetto.
Negli statuti di Vollerra del 1288 il comune di Lustignano trovasi tassato per la quota prediale nella somma di L.
2725.
Finamente in un deposto di testimoni del 31 marzo 1296, fatto per riconoscere gli antichi confini del distrutto castello di Cornia, furono esaminati diversi uomini anche del limitrofo castello di Lustignano. – Vedere CORNIA CASTELLO.
Dalle poche notizie autentiche quì sopra accennate tutt’altro appariscono che i diritti di padronanza avuti o pretesi in Lustignano da Ranieri de’Pannocchieschi vescovo di Volterra, come scrisse il Cecina.
Nell’agosto del 1430 le soldatesche del duca di Milano condotte dal Piccinino in Maremma occuparono e diedero il guasto anche a questo piccolo castello; il quale fu nuovamente tartassato nel 1447 dalle truppe d’Alfonso d’Aragona re di Napoli.
Nel distretto di Lustignano, al pari che in quelli limitrofi della Leccia, del Sasso, di Serazzano e di Monterotondo nella Valle della Cornia esistono i Lagoni, dei quail fu fatta menzione agli Articoli CASTEL NUOVO di Val di Cecina, e LAGONI del Volterrano e Massetano.
Lustignano si sottomise alla Repubblica Fiorentina sotto dì 28 1uglio 1472, nella quale circostanza quegli abitanti ottennero molte esenzioni.
Il piviere di Lustignano abbraccia, a settentrione il territorio e cappella di S. Andrea a Monte Ruffoli, e a levante la bandita della distrutta parrocchia di Vecchiena.
La pieve di S. Martino a Lustignano nel 1833 contava 217 abitanti.
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1835, Volume II, p. 954.