MACCIA, o MACLA

(Macula?) nel Val d’Arno inferiore.

– Casale perduto che diede il titolo a una chiesa (S.
Andrea a Maccia) nel piviere di S. Maria a Monte, Comunità medesima, Giurisdizione di Castel Franco di sotto, Diocesi di Sanminiato, già di Lucca, Compartimento di Firenze.
Questa località di Maccia o Macla, di cui è rimasto il vocabolo a un mulino sulla Gusciana, è rammentata fino dal secolo IX in alcune pergamene dell’Archivio Arcivescovile di Lucca spettanti alla pieve di S. Maria a Monte, ossia alla distrutta chiesa battesimale di S. Ippolito in Anniano, fra l’Arno e la Gusciana.
Appella a questa Maccia un istrumento rogato in Lucca li 15 ottobre dell’anno 848, col quale il pievano di S.
Ippolito in Anniano, diede a livello una casa con podere posto in luogo Maccia, o Macla spettante alla predetta chiesa battesimale. – Se questo luogo fosse identico con la Clusura Miccula, rammentata in un altro contratto del 2 giugno 874 dello stesso Archivio Arcivescovile Lucchese, noi avremmo una meno incerta ubicazione del luogo suddetto; tostochè ivi si dichiara che la Clusura Miccula della pieve di S. Ippolito era situata presso Petriolo; cioè, dove è adesso Castel Franco fra l’Arno e la Gusciana “inter fluvio Arme et Arno prope Petriolo”. – (MEMOR.
LUCCH. T. V. P. II).
La cappella di S. Andrea di Maccia trovasi pure segnata nel catalogo delle chiese della diocesi lucchese del 1260 nel piviere di S. Maria in Monte; e ritengo che essa corrisponda a quella Cappella de Macaria nominata nella bolla dal Pontefice Eugenio III spedita da Ferentino li 6 gennajo 1150 a Gottofredo pievano di S. Maria a Monte.
(LAMI Hodoep. P. II.)
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1839, Volume III, p. 6.