MACERATA
nel Val d’Arno pisano.
– Contrada che ha dato il vocabolo a due popoli attualmente riuniti (S.
Miniato e S. Stefano) nel piviere di S. Casciano a Settimo, Comunità e più di 3 miglia toscane a libeccio di Cascina, Giurisdizione di Pontedera, Diocesi e Compartimento di Pisa.
Risiede in pianura fra il Rio di Pozzale ed il Fosso Reale, ossia del Zannone, lungo la nuova strada provinciale di Vicarello, detta anche di Macerata, che alla borgata della Madonna del Piano staccasi dalla R. fiorentina per attraversare la pianura meridionale pisana.
La villa del comunello di S. Stefano a Macerata trovasi nominata nella carte pisane, fra le quali una del 1196 appartenuta al Mon. di S. Lorenzo alla Rivolta, ora nell’Archivio Diplomatico Fiorentino Le chiese di S. Miniato e di S. Stefano a Macerata furono registrate nel catalogo dei pievanati della diocesi di Pisa, fatto nel 1372. Quella di S. Miniato non esiste più, e l’altra di S. Stefano era divenuta inservibile per modo che è stata riedificata di pianta nel secolo attuale, e dichiarata di nuovo parrocchiale, mediante un decreto arcivescovile del 17 gennajo 1826, dopo che essa dal patrimonio ecclesiastico fu dotata con una parte delle rendite appartenute alla soppressa abbadia di S. Stefano a Cintoja.
La parrocchia di S. Stefano a Macerata nel 1833 contava 404 abitanti.
Miniato e S. Stefano) nel piviere di S. Casciano a Settimo, Comunità e più di 3 miglia toscane a libeccio di Cascina, Giurisdizione di Pontedera, Diocesi e Compartimento di Pisa.
Risiede in pianura fra il Rio di Pozzale ed il Fosso Reale, ossia del Zannone, lungo la nuova strada provinciale di Vicarello, detta anche di Macerata, che alla borgata della Madonna del Piano staccasi dalla R. fiorentina per attraversare la pianura meridionale pisana.
La villa del comunello di S. Stefano a Macerata trovasi nominata nella carte pisane, fra le quali una del 1196 appartenuta al Mon. di S. Lorenzo alla Rivolta, ora nell’Archivio Diplomatico Fiorentino Le chiese di S. Miniato e di S. Stefano a Macerata furono registrate nel catalogo dei pievanati della diocesi di Pisa, fatto nel 1372. Quella di S. Miniato non esiste più, e l’altra di S. Stefano era divenuta inservibile per modo che è stata riedificata di pianta nel secolo attuale, e dichiarata di nuovo parrocchiale, mediante un decreto arcivescovile del 17 gennajo 1826, dopo che essa dal patrimonio ecclesiastico fu dotata con una parte delle rendite appartenute alla soppressa abbadia di S. Stefano a Cintoja.
La parrocchia di S. Stefano a Macerata nel 1833 contava 404 abitanti.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1839, Volume III, p. 7.
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