MAGI, MAGIO, MASSIO e VICO MASIO

nella Maremma volterrana.

– Antichissimo casale distrutto, dove fino dal secolo VIII fu un oratorio (S. Maria di Vico Masio) convertito nella badia di S. Maria de’Magi, ossia di Bibbona, nella parrocchia, Comunità e circa un miglio a ponente del Castello di Bibbona, Giurisdizione di Guardistallo, Diocesi di Volterra, Compartimento di Pisa.
All’articolo ABAZIA DI BIBBONA si disse, che questo luogo era un piccolo monastero con chiesuola eretto sulla fine del secolo VIII e di cui il suo fondatore abitante nel Vico Asilacto , per atto pubblico del 18 marzo 797, rinunziò il giuspadronato ai vescovi di Lucca. I quali anche prima di quella età, specialmente sotto il regno dei Longobardi, o fosse per eredità oppure per atto di donazione, come si disse all’Articolo LUCCA, avevano acquistato delle corti con oratorii e possessioni in varii punti delle Maremme pisane, volterrane, populoniensi, rosellane, e perfino nel contado di Sovana.
Ora aggiungerò a quell’Articolo la notizia forn itaci recentemente da un istrumento del 23 gennajo 850, rogato in loco Masio ad ecclesiam S. Mariae, e pubblicato nel T.
V, P. II delle Memorie lucchesi.
Trattasi dell’acquisto di un podere posto in monte presso Casale maggiore (ora Casale presso Bibbona) fatto da prete Martino figlio del fu Candido, che dichiarasi nativo del luogo Asilacto.
Che il luogo Asilacto fosse ne’contorni di Bibbona lo dichiara l’istrumento poco sopra accennato, e più che altro lo manifestano tre altre pergamene del secolo IX pubblicate nel T. V, P. II delle Memorie lucchesi; una delle quali del maggio 840, la seconda del giugno 856, e la terza dell’aprile 872. – Non dirò di una quarta membrana dell’agosto 872 che diede alla luce Muratori, nella quale si tratta di una permuta di beni fra il duca Allone di Lucca, e il rettore della chiesa di S. Andrea in Apuniano, perchè dovrò giovarmene all’Articolo PUGNANO delle Colline pisane. – Vedere BIBBONA e ASILACTO.
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1839, Volume III, p. 13.