MALAMULIER, MULIER MALA, MALMILIARE, e CALLE MALA
in Val di Paglia.
– Se questi erano sinonimi o nimi diversi dati a una o più borgate sotto Radicofani, non è ben chiaro. Fatto stà che un Borgo di Calle Mala, e un borgo di Malmiliare, e di Malamulier sono rammentati in diversi strumenti dei secoli intorno al mille, la maggior parte dei quali appartenuti alla badia amiatina. Per quelli relativi al borgo di Calle Mala Vedere in questo Dizionario l’Articolo CALLE MALA , dove è pur citato un itinerario d’Islandesi Romei del secolo XII, in cui si fa menzione del borgo di Malamulier situato sulla via Francesca alle pendici del monte di Radicofani presso il fiume Paglia. – Infatti costà fin d’allora esisteva un ospizio di pellegrini, siccome nel borgo di Callemala fino dal secolo X trovavasi un’osteria e un mulino di proprietà dei monaci amiatini.
Vedere le carte di quella badia al dì 13 agosto 995, e 28 dicembre 1072; del febbrajo 1075, e novembre 1086, nelle quali si rammentano terre e selve poste nel luogo di Mulier Mala. Così un istrumento del 29 maggio 1153 relativo alla cessione fatta dall’abate e monaci dell’abbadia S. Salvadore al Pont. Eugenio III e ai di lui successori della metà del castello di Radicofani e suo distretto, della metà del borgo di Callemala e sua corte, riservandosi quei monaci il giuspadronato delle chiese esistenti in detto castello e in detto borgo, con l’obbligo alla Rev. Camera Apostolica di pagare all’abate del Mon.
di S. Salvadore o a chi per esso il censo di sei marche d’argento puro ogn’anni. – Vedere RADICOFANI.
Di epoca meno antica sono le memorie del Borgo di Malmiliare trovate fra le pergamene di quello stesso cenobio.
Con istrumento del 3 febbrajo 1255 l’abate di S. Salvatore del Mont’Amiata insieme coi suoi monaci costituiva un procuratore per trattare con gli uomini del borgo di Mamiliare addetto al castel di Radicofani a motivo della fabbrica di una nuova chiesa. Con altra membrna del 20 settembre 1255 il parroco e i parrocchiani della ch. di S.
Andrea di Castel Morro di Radicofani, per togliere ogni pretesto agli uomini del Borgo Malmiliare costrettivi, dicevano essi, dal trovare di notte chiusa la porta di detto castello, danno facoltà agli uomini del Malmiliare di aprire uno sportello in detta porta per i casi notturni.
(ARCH. DIPL.FIOR. Badia amiatina). – Rapporto al nome di Malmiliare (cattivo migliare, o piuttosto Marmo migliare). – Vedere l’Articolo MARMIGLIAJO nella Via Emilia di Scauro .
Vedere le carte di quella badia al dì 13 agosto 995, e 28 dicembre 1072; del febbrajo 1075, e novembre 1086, nelle quali si rammentano terre e selve poste nel luogo di Mulier Mala. Così un istrumento del 29 maggio 1153 relativo alla cessione fatta dall’abate e monaci dell’abbadia S. Salvadore al Pont. Eugenio III e ai di lui successori della metà del castello di Radicofani e suo distretto, della metà del borgo di Callemala e sua corte, riservandosi quei monaci il giuspadronato delle chiese esistenti in detto castello e in detto borgo, con l’obbligo alla Rev. Camera Apostolica di pagare all’abate del Mon.
di S. Salvadore o a chi per esso il censo di sei marche d’argento puro ogn’anni. – Vedere RADICOFANI.
Di epoca meno antica sono le memorie del Borgo di Malmiliare trovate fra le pergamene di quello stesso cenobio.
Con istrumento del 3 febbrajo 1255 l’abate di S. Salvatore del Mont’Amiata insieme coi suoi monaci costituiva un procuratore per trattare con gli uomini del borgo di Mamiliare addetto al castel di Radicofani a motivo della fabbrica di una nuova chiesa. Con altra membrna del 20 settembre 1255 il parroco e i parrocchiani della ch. di S.
Andrea di Castel Morro di Radicofani, per togliere ogni pretesto agli uomini del Borgo Malmiliare costrettivi, dicevano essi, dal trovare di notte chiusa la porta di detto castello, danno facoltà agli uomini del Malmiliare di aprire uno sportello in detta porta per i casi notturni.
(ARCH. DIPL.FIOR. Badia amiatina). – Rapporto al nome di Malmiliare (cattivo migliare, o piuttosto Marmo migliare). – Vedere l’Articolo MARMIGLIAJO nella Via Emilia di Scauro .
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1839, Volume III, p. 29.
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