GIUSTO (PIEVE DI S.) A BALLI
presso Sovicille in Val di Merse.
– Casale con antica ch. plebana dedicata ai SS Giusto e Clemente nella Comunità Giurisdizione e miglia toscane 1 e 1/2 a settentrione- grecale di Sovicille, Diocesi di Colle, già di Volterra, Compartimento di Siena, che trovasi distante 6 miglia toscane al suo levante.
È una delle più antiche pievi della diocesi di Volterra posta alle falde orientali della Montagnuola, sulla destra del torrente Serpenna tributario del fiume Merse.
Si fa menzione di questa pieve di S. Giusto in un giudizio dato dalla contessa Matilde, lì 2 febbrajo 1078, a favore della chiesa volterrana, alla quale confermò i diritti e beni spettanti alle pievi di Molli, di Pernina e di S. Giusto con la villa di Personata, dov'era una cappella succursale.
Infatti nelle vicinanze di S. Giusto sussiste tuttora un luogo di Personata, ove si osserva una villa con cappella gentilizia di figura ottagona di proprietà dei signori Finetti di Siena, come pure vige sempre il nomignolo di S.
Margherita in Personata, ad una più vetusta chiesuola, ora ridotta ad uso di capanna presso una casa colonica con podere omonimo.
La pieve di S. Giusto a Balli è tutta di pietra, in origine a tre navate, lunga br. 25, e larga br. 17, con tribuna e tre altari, due archi per parte a sesto tondo, 4 finestre nella navata maggiore alte e strettissime, formate a strombo ossia a guisa di feritoja, talchè la luce maggiore entra da quella stata aperta recentemente sopra la porta d'ingresso.
Dissi che in origine la chiesa era a tre navate, se non che un pievano più gotico di quelli che la fabbricarono, verso la fine del secolo XVII, fece chiudere la navata a cornu epistolae, per ridurla a cella vinaria.
La pieve di S. Giusto a Balli nei primi secoli dopo il mille aveva, come si è avvertito, per succursale la chiesa di S.
Margherita di Personata, la quale sussisteva anche nel 1356, e la parrocchia di S. Bartolommeo ad Ancajano posta sulla schiena della Montagnola. Quest'ultima essendo stata devastata nel 1554 dall'esercito Austro Ispano, fu annessa alla pieve di S. Giusto, sino a che il Pont. Alessandro VII la fece riedificare nel 1662 con nobile disegno molto simile a quello della chiesa di Provenzano di Siena; e finalmente nel 1788 dal, vescovo di Colle fu decorata del titolo di Pieve.
La pieve de'SS. Giusto e Clemente a Balli nel 1833 contava 277 abitanti.
È una delle più antiche pievi della diocesi di Volterra posta alle falde orientali della Montagnuola, sulla destra del torrente Serpenna tributario del fiume Merse.
Si fa menzione di questa pieve di S. Giusto in un giudizio dato dalla contessa Matilde, lì 2 febbrajo 1078, a favore della chiesa volterrana, alla quale confermò i diritti e beni spettanti alle pievi di Molli, di Pernina e di S. Giusto con la villa di Personata, dov'era una cappella succursale.
Infatti nelle vicinanze di S. Giusto sussiste tuttora un luogo di Personata, ove si osserva una villa con cappella gentilizia di figura ottagona di proprietà dei signori Finetti di Siena, come pure vige sempre il nomignolo di S.
Margherita in Personata, ad una più vetusta chiesuola, ora ridotta ad uso di capanna presso una casa colonica con podere omonimo.
La pieve di S. Giusto a Balli è tutta di pietra, in origine a tre navate, lunga br. 25, e larga br. 17, con tribuna e tre altari, due archi per parte a sesto tondo, 4 finestre nella navata maggiore alte e strettissime, formate a strombo ossia a guisa di feritoja, talchè la luce maggiore entra da quella stata aperta recentemente sopra la porta d'ingresso.
Dissi che in origine la chiesa era a tre navate, se non che un pievano più gotico di quelli che la fabbricarono, verso la fine del secolo XVII, fece chiudere la navata a cornu epistolae, per ridurla a cella vinaria.
La pieve di S. Giusto a Balli nei primi secoli dopo il mille aveva, come si è avvertito, per succursale la chiesa di S.
Margherita di Personata, la quale sussisteva anche nel 1356, e la parrocchia di S. Bartolommeo ad Ancajano posta sulla schiena della Montagnola. Quest'ultima essendo stata devastata nel 1554 dall'esercito Austro Ispano, fu annessa alla pieve di S. Giusto, sino a che il Pont. Alessandro VII la fece riedificare nel 1662 con nobile disegno molto simile a quello della chiesa di Provenzano di Siena; e finalmente nel 1788 dal, vescovo di Colle fu decorata del titolo di Pieve.
La pieve de'SS. Giusto e Clemente a Balli nel 1833 contava 277 abitanti.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1835, Volume II, p. 457.
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