LAGO, o STAGNO DI PORTA
(Lacus de Porta Beltrami)
– Lago palustre, situato nel grado 43° 59’, 5” latitudine, e 27° 49’, 8” longitudine, il quale occupa la superficie di un miglia toscane quadrato con la periferia di circa 3 miglia toscane, presso il littorale a tre miglia ponente-maestrale di Pietrasanta, egualmente distante, ma a scirocco di Massa di Carrara.
È alimentato da sorgenti che pullulano dalle vicinanze del diruto fortino della Porta di Beltrame e dalla pendice meridionale dei monti che stendonsi fra la rocca di Montignoso e la fiumana di Seravezza.
Non vi è ricordo della sua esistenza anteriore al secolo XIII. Fu regalìa dei signori di Corvaja,concesso in seguito dalla repubblica di Lucca a un nobile lucchese, Perotto degli Streghi, per cui d’allora in poi lo Stagno di Porta denominossi Stagno di Perotto, sino a che, nel 1513, il Lago stesso unito al territorio di Pietrasanta venne sotto il dominio della Repubblica di Firenze.
L’estrazione che fu fatta recentemente dal letto del Lago di Porta di un termine marmoreo con le sigle E AR, più la cifra numerica CXIIX sottostante, ed il trovarsi nel fondo dello stesso letto coperto dalla cuora il selciato di una strada, sembrano indizii sufficienti a dovere con qualche ragione affermare, che le dune, e i rinterramenti lungo la vicina spiaggia abbiano potuto far nascere un lago dove esistevano campi e regie vie. – Vedere VIA EMILIA DI SCAURO.
È alimentato da sorgenti che pullulano dalle vicinanze del diruto fortino della Porta di Beltrame e dalla pendice meridionale dei monti che stendonsi fra la rocca di Montignoso e la fiumana di Seravezza.
Non vi è ricordo della sua esistenza anteriore al secolo XIII. Fu regalìa dei signori di Corvaja,concesso in seguito dalla repubblica di Lucca a un nobile lucchese, Perotto degli Streghi, per cui d’allora in poi lo Stagno di Porta denominossi Stagno di Perotto, sino a che, nel 1513, il Lago stesso unito al territorio di Pietrasanta venne sotto il dominio della Repubblica di Firenze.
L’estrazione che fu fatta recentemente dal letto del Lago di Porta di un termine marmoreo con le sigle E AR, più la cifra numerica CXIIX sottostante, ed il trovarsi nel fondo dello stesso letto coperto dalla cuora il selciato di una strada, sembrano indizii sufficienti a dovere con qualche ragione affermare, che le dune, e i rinterramenti lungo la vicina spiaggia abbiano potuto far nascere un lago dove esistevano campi e regie vie. – Vedere VIA EMILIA DI SCAURO.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1835, Volume II, p. 620.
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