MALAVENTRE
nella Valle del Serchio.
– Contrada palustre dove furono due chiese (S. Pietro esistente con parocchia, e S. Lorenzo distrutta) già nel piviere di Pugnano, ora in quello di Vecchiano, alla cui Comunità appartiene, Giurisdizione e circa 4 miglia toscane a ponente de’Bagni a S. Giuliano, Diocesi e Compartimento di Pisa.
Trovasi sulla ripa destra del Serchio lungo la via del padule di Massacciuccoli, fra la dogana della Torretta e il Castello di Nodica, al principio della Fossa Magna.
La contrada di Malaventre comprende gra parte della tenuta di Migliarino insieme col suo oratorio di S.
Niccolò.
Agli articoli ARBAVOLA, ARENA e CAFAGGIO REGGIO dissi, che quivi possederono latifondi i re Longobardi, e che per atti di loro donazione molti nobili lucchesi e pisani, e perfino un pittore, entrarono al possesso di una parte di quei latifondi.
Inoltre all’Articolo FOSSA MAGNA di Malaventre (Vol.
II, pag. 337) rammentai una bolla del Pont. Innocenzo II del 1136, con la quale confermava alla chiesa di S.
Niccolò a Migliarino i beni stati ad essa donati dalla contessa Matilde; i quali beni erano situati fra Montione e la Fossa magna. Che questa Fossa magna riferire debbasi alla Fossa di Malaventre lo assicura una carta pisana del 23 gennajo 1474, con la quale Niccolò e Jacopo figli del fu Gregorio degli Orlandi cittadini pisani affittarono per nove anni contro la somma di fiorini 130 a Simone del fu Nanni da Pontedera due pezzi di terra con case e masserizie posti in Val di Serchio, uno in luogo appellato Filicaja , e l’altro a Migliarino, ossia a Montione. Quindi nel dì due aprile dello stesso anno 1474 il medesimo Simone del fu Nanni pagò nelle mani del sindaco dell’arcivescovo di Pisa tuttociò che doveva per causa del fitto delle tenute di Vada, di Nugola, di Pomario, di Collemontanino, di Monte Vaso, delle paludi di Nodica e di Malaventre ec. (ARCH. ARCIV. FIOR. Carte di S.
Martino di Pisa).
Che la Primaziale di Pisa possedesse beni lungo le due ripe del Serchio chiaramente lo manifestano i diplomi che i re Ugo e Lottario, poscia Corrado II e Federigo I accordarono alla chiesa maggiore e agli arcivescovi di Pisa. – Vedere MIGLIARINO.
La parrocchia di S. Pietro a Malaventre nel 1833 noverava 798 abitanti.
Trovasi sulla ripa destra del Serchio lungo la via del padule di Massacciuccoli, fra la dogana della Torretta e il Castello di Nodica, al principio della Fossa Magna.
La contrada di Malaventre comprende gra parte della tenuta di Migliarino insieme col suo oratorio di S.
Niccolò.
Agli articoli ARBAVOLA, ARENA e CAFAGGIO REGGIO dissi, che quivi possederono latifondi i re Longobardi, e che per atti di loro donazione molti nobili lucchesi e pisani, e perfino un pittore, entrarono al possesso di una parte di quei latifondi.
Inoltre all’Articolo FOSSA MAGNA di Malaventre (Vol.
II, pag. 337) rammentai una bolla del Pont. Innocenzo II del 1136, con la quale confermava alla chiesa di S.
Niccolò a Migliarino i beni stati ad essa donati dalla contessa Matilde; i quali beni erano situati fra Montione e la Fossa magna. Che questa Fossa magna riferire debbasi alla Fossa di Malaventre lo assicura una carta pisana del 23 gennajo 1474, con la quale Niccolò e Jacopo figli del fu Gregorio degli Orlandi cittadini pisani affittarono per nove anni contro la somma di fiorini 130 a Simone del fu Nanni da Pontedera due pezzi di terra con case e masserizie posti in Val di Serchio, uno in luogo appellato Filicaja , e l’altro a Migliarino, ossia a Montione. Quindi nel dì due aprile dello stesso anno 1474 il medesimo Simone del fu Nanni pagò nelle mani del sindaco dell’arcivescovo di Pisa tuttociò che doveva per causa del fitto delle tenute di Vada, di Nugola, di Pomario, di Collemontanino, di Monte Vaso, delle paludi di Nodica e di Malaventre ec. (ARCH. ARCIV. FIOR. Carte di S.
Martino di Pisa).
Che la Primaziale di Pisa possedesse beni lungo le due ripe del Serchio chiaramente lo manifestano i diplomi che i re Ugo e Lottario, poscia Corrado II e Federigo I accordarono alla chiesa maggiore e agli arcivescovi di Pisa. – Vedere MIGLIARINO.
La parrocchia di S. Pietro a Malaventre nel 1833 noverava 798 abitanti.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1839, Volume III, p. 30.
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