MOLAZZANA, o MOLEZZANA

in Val di Serchio nella Garfagnana.

– Villaggio capoluogo di comunità con chiesa parrocchiale (S. Bartolommeo) un dì filiale della pieve di Gallicano, ora rettoria con battistero, nella Giurisdizione di Trassilico, Diocesi di Massa Ducale, già di Lucca, Ducato di Modena.
Risiedi in costa presso la base australe dell’Alpe Apuana lungo la fiumana della Petrosciana e a ponente della strada provinciale che guida a Castelnuovo di Garfagnana.
– Trovasi nel grado 28° 5’ longitudine e 44° 4’ 2’’ latitudine; e confina a grecale col territorio granducale di Barga, a levante con il distretto lucchese di Gallicano, a ostro ha la Comunità di Trassilico, a libeccio e ponente si tocca con la Comunità di Vergemoli, e a settentrione con quella di Castelnuovo Garfagnana.
Fra i ricordi relativi a Molazzana il Camici nel Volume II dei documenti spettanti ai duchi e Marchesi di Toscana, e Domenico Pacchi nelle memorie della Garfagnana riportano un placito della contessa Matilda pubblicato dal Mansi, celebrato in Villa Fosciana lì 10 luglio 1105 ad istanza dell’abate della badia di S. Pietro a Pozzevoli. Con esso fu decretata la restituzione di alcuni beni che Ildebrando del fu Pagano di Corsena aveva donato a quella badia; i quali beni erano situati in Corsena, a granajolo, a Luliano, in Monte Fegatese, in Gallicano, in Molazzana, in Monte Altissimo, a Colmini, a Sassi, ecc.
Il popolo di Molazzanafino verso la metà del secolo XV era addetto per l’ecclesiastico al pievano di Gallicano, e per il civile al giurisdicente della stessa vicaria lucchese; finché il Pontefice Niccolò V nel 28 aprile del 1451, come arbitro fra la Repubblica di Lucca e il duca di Moderna, pronunciò un lodo in cui fu deciso: che i villaggi di Brucciano, Calomini, Cascio, Fabbriche, Forno Volasco, Gragliana, Molazzana, Trassilico, Valico sopra, e Valico sotto, stati per l’addietro sotto la vicaria lucchese di Gallicano, restassero sotto il dominio del duca di Modena, dalle genti del quale già da qualche tempo innanzi erano stati occupati, onde ne formò l’attuale vicaria di Trassilico. – Vedere GALLICANO e TRASSILICO.
Ma salito sulla cattedra di S. Pietro Leone X, questi per sollecitazione del suo parente, il cardinal Giulio de’Medici arcivescovo fiorentino, indusse la signoria di Firenze a cacciare gli Estensi dalla Garfagnana. Se non che poco stante la morte di quel pontefice fece cambiar d’aspetto alle cose in guisa che il duca Alfonso di Modena fu acclamato signore in quasi tutta la provincia di garfagnana. Dopo otto decadi fu provocato un più piccolo incendio per parte dei Lucchesi risguardo alla vicaria di Trassilico, e specialmente a Molazzana. La quale terra nel 1602 fu assalita da Jacopo Lucchesini generale de’Lucchesi, sebbene senza effetto mercé un pronto soccorso del Bentivoglio generale degli Estensi, che ruppe e disperse il campo nemico. –(MURATORI, Ant. Estens.
T. II) Nel territorio di Molazzana s’incontrano varie caverne, o grotte vaste e curiose, suddivise in concamerazioni e corridori, fra le quali una denominata la Buca delle Fate.
Sono esse incrostate di stalattiti e stalagmiti in scherzosa foggia disposte. Anche nel monte di Valico sopra, detto altrimenti il Colle della Nuda , havvi un’ampissima caverna internatesi nella roccia calcarea cavernosa, che serve di mantello a una parte di quell’Alpe Apuana. La comunità di Molazzana comprende sette sezioni, le quali tutte insieme nel 1832 facevano 2131 abitanti, cioè: MOLAZZANA, parrocchia S. Batolommeo n° 506 Cascio, parrocchia Ss. Stefano e Lorenzo n° 323 Mont’altissimo, parrocchia S. Cristofano n° 90 Brucciano, parrocchia S. Sisto n° Sassi, parrocchia S. Frediano n° Eglio, parrocchia S. Maria e S. Rocco n° Alpi di Sassi ed Eglio n° TOTALE Abitanti n° Molazzana fu patria al letterato sacerdote Giuseppe Bertagni, che fu sotto-bibliotecario della pubblica libreria di Modena al temp o che ne era direttore il celebre Muratori. Più tardi il Bertagni si ritirò in patria, della cui chiesa fu parroco prima che venisse eletto arciprete a Castelnuovo, dove nel 1759 morì.
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1839, Volume III, p. 246.