TABIANO

nella Maremma grossetana.

– Vico perduto dove fu una chiesa plebana fra Mont’Orsajo e la distrutta rocca di Fornoli, nella Comunità e Giurisdizione di Roccastrada, Diocesi e Compartimento di Grosseto.
Uno de’più antichi atti, scritto in Tabiano territorio di Roselle, è del novembre 952, esistente fra le carte degli Agostiniani di Siena, ora nell’Arch. Dipl. Fior.
In una bolla poi del 1188 spedita dal Pontefice Clemente III al vescovo di Grosseto si trova confermata a quei diocesani la pieve di Tabiano con le sue cappelle, diritti e giurisdizioni. – Vedere SASSOFORTE.
Una carta inedita dell’Arch. Borghesi Bichi di Siena in data del 6 marzo 1224 ci scuopre che la pieve di Tabiano della Diocesi di Grosseto allora era di giuspadronato delle monache di Monte Cellese. È un istrumento scritto nel monastero suddetto, col quale la badessa donna Duchessa in nome delle sue monache costituisce in procuratore un prete con facoltà di nominare persona idonea a cuoprire il posto di pievano nella pieve di Tabiano, e di presentarlo alla detta badessa per riceverne l’investitura.
Infatti la pieve di Tabiano fu confermato al Monastero di Monte Cellese da una bolla concestoriale del 1175 spedita da Alessandro III da Ferentino. – (Arch. Borghesi cit.)
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1843, Volume V, p. 495.