TOPPO (PIEVE AL)

in Val di Chiana.

– Pieve antichissima che ha lasciato il nome ad una contrada, detta l’Intoppo, mentre il suo battistero è stato portato con gli onori plebani nella chiesa della Badia di S.
Bartolommeo al Pino, nella Comunità e circa tre miglia a levante di Civitella, Giurisdizione del Monte S. Savino, Diocesi e Compartimento di Arezzo.
La più antica memoria che io conosca di cotesta pieve mi sembra quella di un diploma del 983, col quale Ottone I confermò in benefizio al capitolo aretino la pieve al Toppo con le sue rendite e beni.
È poi notabile il luogo del Toppo per due fatti importanti, uno relativo alla storia idraulica della Chiana ne’secoli immediatamente posteriori al mille, e forse molto tempo innanzi, dirigeva il suo corso con lento andamento da settentrione a ostro per recarsi mediante il fiume Foglia nel Tevere, tantoché essa nei secoli XI e XII bilicava e quasi inerte stagnava fra la Pieve al Toppo e le contrade di Alberoro e Pulicciano. Quindi le sue acque a seconda della forza e direzione dei venti, piuttosto che in ragione della inclinazione del livello, dirigevansi una parte verso Chiusi, una porzione più o meno maggiore verso Arezzo.
Il qual fatto importantissimo è stato dimostrato da un insigne politico e dottissimo idraulico con la illustrazione di una pergamena della Badia di S. Flora di Arezzo riunita fra quelle dell’Arch. del capitolo aretino. Al fatto medesimo possono servire di conferma due istrumenti dell’agosto 1044 e dell’aprile 1079 pubblicati dal Camici nella sua continuazione alla serie dei marchesi di Toscana (Vol. I). Avvegnaché il primo di essi tratta della demarcazione de’confini di terreni situati nei contorni di Rigutino e di Pulicciano fra il capitolo di Arezzo e il Marchese Uguccione figlio del Marchese Ranieri del Monte S. Maria, dove è rammentato un fosso situato fra le due Chiane, a cominciare dal vado Chiatino sino dirimpetto a Pulicciano.
Allo stesso effetto sembra che riferisca l’altro istrumento dell’aprile 1079, col quale la contessa Sofia vedova del fu Marchese Arrigo del Monte S. Maria alienò al capitolo della cattedrale di Arezzo la quarta parte de’beni pervenuti in sua proprietà con titolo di morgincamp , e che dichiara situati in Pulicciano e nel suo distretto, oltre quelli che possedeva nel piviere di S. Mustiola a Quarto, lungo la via del Toppo di Figline fino in Palude, sulla linea di confine fra la corte di Pulicciano e quella di Pilli.
– Vedere FIGLINE E PULICCIANO in Val di Chiana.
L’altro fatto relativo alla storia militare riguarda la disfatta de’Sanesi stati sorpresi dagli Aretini nel 1288 al passo del Toppo, al quale incontro riferir colle prima di ogni altro Dante Alighieri, quando cantò ...... sì non furo accorte Le gambe tue alla giostra del Toppo.
Aggiungerò infine che la Terra Obertenga, per la quale fu clamorosa lite nel secolo XI, estendeva i suoi possessi anche nel piviere al Toppo. – Vedere CHIUSURA OBERTENGA.
Il distretto della pieve di S. Maria al Toppo innanzi al secolo XV comprendeva molte chiese parrocchiali, non poche delle quali dopo la rovina della chiesa battesimale divennero plebane esse stesse. Tali sono le chiese di S.
Marco d’Alberoro , di S. Quirico di Battifolle, o Vicione piccolo, di S. Maria a Civitella e di S. Biagio a Tegoleto, S. Angelo a Ruscello, S. Andrea a Oliveto, S. Gio. Battista al Castel d’Oliveto, S. Martino a Viccione maggio e S.
Angelo a Cornia.
Sono ridotte a semplici oratorj, oppure profanate e distrutte, le chiese di S. Nicola a Durne, S. Laurentino a Loreto, S. Pietro a Majano, SS: Angelo e Luciano di Alberoro , S. Egidio alla Pietra , S. Maria a Gaenna, S.
Angelo a Casale , S. Stefano a Veprone, S. Tommaso a Viccione piccolo, S. Croce a Malfiano, S. Martino a Loreto, S. Pietro a Poppiano , S. Lucia a Campigliano ecc.
– Vedere BADIA AL PINO.
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1843, Volume V, p. 535.