VERGELLE, talvolta VERCELLE
in Val d'Asso.
– Villaggio già Castello con chiesa parrocchiale (S. Lorenzo) nella Comunità e quasi 3 miglia toscane a ostro libeccio di S. Giovanni d'Asso, già filiale della vicina pieve di Pava, nella Giurisdizione di Montalcino, Diocesi di Pistoja, una volta di Arezzo, Compartimento di Siena.
È situato sopra una collina cretosa posta alla destra della fiumana dell’Asso.
Se nel secolo XII questo casale faceva parte ilei territorio di S. Giovanni d' Asso è credibile che dipendesse dal conte Paltonieri figlio del conte Fortiguerra di Siena, il quale per alto pubblico del 14 luglio 1151 diede in pegno per dieci anni al sindaco della città e popolo di Siena, il castello di b. Giovanni d'Asso con tutta la sua corte o distretto, più il castello e territorio d'avana e di Chiusure.
Al conte Pionieri sottentrò nel possesso di S. Giovanni d' Asso e suoi dintorni la nobile famiglia Gori Pannilini di Siena, cui spetta tutto l'oratorio di S. Pietro di Asso, esistente nel giardino della villa che quei signori possiedono in S. Giovanni d'Asso, e che l'erudito Ettore Romagnoli dubitò che fosse l'antico battistero di Pava, conservando una facciata vetusta ed un sotterraneo a guisa delle romane basiliche.
Ivi esiste una tavola rappresentante S. Maria della Neve dipinta dal Petrazzi.
Nel 1251 il consiglio detto della Campana di Siena decretò, che il Castello di Vergette fosse murato a spese de' popolani e nel 1 2 7 1 vi fu assegnato un giusdicente minore. – Attualmente questo luogo è ridotto ad un meschino casale.
Nel territorio di Vergelle anche nel secolo XV si coltivava il zafferano sanere cotanto decantato dal Mattinoli.
E una carta del Monastero di S. Eugenio presso Siena esistente nell' Arch. Dipl. Fior. scritta nel giorno 7 gennaio 1401 , nella quale si tratta della vendita per 50 fiorini d' oro di un campo seminalo a galle di zafferani posto in luogo dello il Colombaio nel distretto di Vergelle contado sanese; il qual campo da Francesco di Goro Gori Sansedoni di Siena in nome proprio, di suo padre e di sua moglie, fu alienato a Mariano Pizzicagnolo di Siena.
Ma il merito maggiore di cotesta bicocca è quello di aver dato a Siena il suo Raffaello nel celebre pittore Gio.
Antonio Raggi, detto il Sodoma, che ebbe i natali in Vergelle e non in Vercelli città del Piemonte, siccome da molti suoi biografi fu opinato, stante forse l'equivoco della patria di lui, la quale anche Percelle o Percelli fu appellata.
Di ciò fa testimonianza fra gli altri un documento del 1243 pubblicato dagli Annalisti Camaldolensi, e sottoscritto da un tal Gio. de Percellis sindaco delta Badia di S. Pietro in Campo in Val d'Orcia, rispetto ad una convenzione fatta fra il Comune di Montepulciano e la Badia predetta.
Vergelle soffrì non poco per cagione dei terremoti due sulla fine del secolo XVIII affissero il vicino Monte Oliveto maggiore.
La parrocchia di S. Lorenzo a Vergelle nel 1833 contava 137 abitanti.
È situato sopra una collina cretosa posta alla destra della fiumana dell’Asso.
Se nel secolo XII questo casale faceva parte ilei territorio di S. Giovanni d' Asso è credibile che dipendesse dal conte Paltonieri figlio del conte Fortiguerra di Siena, il quale per alto pubblico del 14 luglio 1151 diede in pegno per dieci anni al sindaco della città e popolo di Siena, il castello di b. Giovanni d'Asso con tutta la sua corte o distretto, più il castello e territorio d'avana e di Chiusure.
Al conte Pionieri sottentrò nel possesso di S. Giovanni d' Asso e suoi dintorni la nobile famiglia Gori Pannilini di Siena, cui spetta tutto l'oratorio di S. Pietro di Asso, esistente nel giardino della villa che quei signori possiedono in S. Giovanni d'Asso, e che l'erudito Ettore Romagnoli dubitò che fosse l'antico battistero di Pava, conservando una facciata vetusta ed un sotterraneo a guisa delle romane basiliche.
Ivi esiste una tavola rappresentante S. Maria della Neve dipinta dal Petrazzi.
Nel 1251 il consiglio detto della Campana di Siena decretò, che il Castello di Vergette fosse murato a spese de' popolani e nel 1 2 7 1 vi fu assegnato un giusdicente minore. – Attualmente questo luogo è ridotto ad un meschino casale.
Nel territorio di Vergelle anche nel secolo XV si coltivava il zafferano sanere cotanto decantato dal Mattinoli.
E una carta del Monastero di S. Eugenio presso Siena esistente nell' Arch. Dipl. Fior. scritta nel giorno 7 gennaio 1401 , nella quale si tratta della vendita per 50 fiorini d' oro di un campo seminalo a galle di zafferani posto in luogo dello il Colombaio nel distretto di Vergelle contado sanese; il qual campo da Francesco di Goro Gori Sansedoni di Siena in nome proprio, di suo padre e di sua moglie, fu alienato a Mariano Pizzicagnolo di Siena.
Ma il merito maggiore di cotesta bicocca è quello di aver dato a Siena il suo Raffaello nel celebre pittore Gio.
Antonio Raggi, detto il Sodoma, che ebbe i natali in Vergelle e non in Vercelli città del Piemonte, siccome da molti suoi biografi fu opinato, stante forse l'equivoco della patria di lui, la quale anche Percelle o Percelli fu appellata.
Di ciò fa testimonianza fra gli altri un documento del 1243 pubblicato dagli Annalisti Camaldolensi, e sottoscritto da un tal Gio. de Percellis sindaco delta Badia di S. Pietro in Campo in Val d'Orcia, rispetto ad una convenzione fatta fra il Comune di Montepulciano e la Badia predetta.
Vergelle soffrì non poco per cagione dei terremoti due sulla fine del secolo XVIII affissero il vicino Monte Oliveto maggiore.
La parrocchia di S. Lorenzo a Vergelle nel 1833 contava 137 abitanti.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1843, Volume V, p. 690.
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