MEATI

(AD MEATA, ADMIATA, AMIATA) in Val di Serchio.

– Villa con chiesa parrocchiale (S. Michele) nella Comunità Giurisdizione Diocesi e Ducati di Lucca, dalla qual città è 2 miglia toscane a libeccio.
Due chiese prendevano una volta il nomignolo da questa, cioè S. Pietro ad Meata nel piviere di Massa Pisana, e S.
Michele ad Meata nel piviere del Flesso, ora detto Montuolo. – Quest’ultima tuttora parrocchiale trovasi sulla ripa sinistra, dell’Ozzei fra questo canale e il piè del Monte Pisano. L’etimologia del suo nome ad Meatum, o ad Meata potrebbe essere derivata dal passaggio che costà presso al Flesso nei tempi antichi si aprì un ramo del fiume Ozzeri, o che a Meati era stabilito un navalestro innanzi che all’Ozzeri, col diminuire il suo corpo d’acqua, si restringessero le sponde dell’alveo, dove poi fu fondato un ponte di pietra tuttora esistente.
L’antica chiesa di Meati (Ad Meata) dedicata a S. Pietro, nel 1260 era compresa nel piviere di Massa Pisana.
(Vedere MASSA PISANA). Posteriormente essa pure fu riunita alla battesimale di Montuolo, già detta di S.
Martino al Flesso .
La parrocchia di S. Michele a Meati nel 1832 contava 188 abitanti.
Riferimento bibliografico:

E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1839, Volume III, p. 184.