MONTAGUTO, o MONTAUTOLO in Val di Bisenzio
– Castello da lungo tempo disfatto, che diede il titolo a una chiesa parrocchiale (S. Bartolommeo) annessa a quella della pieve di Sofignano, nella Comunità Giurisdizione, e circa miglia toscane 6 a grecale di Prato, Diocesi e Compartimento di Firenze.
Sono i suoi ruderi sulla pendice occidentale del monte, detto della Calvana, alla sinistra del fiume Bisenzio fra Sofignano e Montecuccoli.
Fu uno dei feudi dei conti Alberti confermato loro con diploma dell’Imperatore Federigo I nell’anno 1164. – Costà in Montauto possedevano due case massarizie o poderi anche i conti Guidi, rammentate nei privilegi compartiti loro da Arrigo VI e da Federigo II, seppure i luoghi furono descritti a seconda delle valli in cui erano situati; stantechè in essi leggesi; et in rocca Montis Agutuli duas domos, Calenzanum cum tota curte sua, quidquid habent in Monte Morello, etc.
Poco dopo la pace di Sarzana, la Repubblica Fiorentina volendo levarsi dattorno tanti signorotti e baroni di castella troppo molesti al suo contado nel 1361 acquistò in compra dal Conte Nicolao degli Alberti il suo Castello di Cerbaja in Val di Bisenzio, e ricevè in raccomandato il di lui fratello Conte Pazzino del fu conte Aghinolfo di Mangona coi suoi figliuoli e discendenti insieme col castello, territorio e uomini di Montaguto di Val di Bisenzio, a condizione, che estinta la discendenza del conte Pazzino, il Castello di Montaguto si riunisse al dominio e contado fiorentino. – La qual riunione si effettuò poi nel 1382 per via di compra fattane dalla Signoria di Firenze. (MATT. VILLANI, Cronic. – AMMIR. Stor. fior. Lib XI).
Discendeva probabilmente dal ramo dei conti di Montaguto quel Pietro di Daniele de’conti Alberti, che nel 1487 vendé un podere situato nel popolo di S. Bartolo a Montaguto. – (ARCHIVIO DIPLOMATICO FIORETINO Carte dello Spedale di Bonifazio).
La parrocchia di S. Bartolo a Montaguto nel 1551 più non esisteva; altronde il suo popolo si trova scritto nel balzello del 1444 sotto la giurisdizione comunitativa di Montemurlo.
Sono i suoi ruderi sulla pendice occidentale del monte, detto della Calvana, alla sinistra del fiume Bisenzio fra Sofignano e Montecuccoli.
Fu uno dei feudi dei conti Alberti confermato loro con diploma dell’Imperatore Federigo I nell’anno 1164. – Costà in Montauto possedevano due case massarizie o poderi anche i conti Guidi, rammentate nei privilegi compartiti loro da Arrigo VI e da Federigo II, seppure i luoghi furono descritti a seconda delle valli in cui erano situati; stantechè in essi leggesi; et in rocca Montis Agutuli duas domos, Calenzanum cum tota curte sua, quidquid habent in Monte Morello, etc.
Poco dopo la pace di Sarzana, la Repubblica Fiorentina volendo levarsi dattorno tanti signorotti e baroni di castella troppo molesti al suo contado nel 1361 acquistò in compra dal Conte Nicolao degli Alberti il suo Castello di Cerbaja in Val di Bisenzio, e ricevè in raccomandato il di lui fratello Conte Pazzino del fu conte Aghinolfo di Mangona coi suoi figliuoli e discendenti insieme col castello, territorio e uomini di Montaguto di Val di Bisenzio, a condizione, che estinta la discendenza del conte Pazzino, il Castello di Montaguto si riunisse al dominio e contado fiorentino. – La qual riunione si effettuò poi nel 1382 per via di compra fattane dalla Signoria di Firenze. (MATT. VILLANI, Cronic. – AMMIR. Stor. fior. Lib XI).
Discendeva probabilmente dal ramo dei conti di Montaguto quel Pietro di Daniele de’conti Alberti, che nel 1487 vendé un podere situato nel popolo di S. Bartolo a Montaguto. – (ARCHIVIO DIPLOMATICO FIORETINO Carte dello Spedale di Bonifazio).
La parrocchia di S. Bartolo a Montaguto nel 1551 più non esisteva; altronde il suo popolo si trova scritto nel balzello del 1444 sotto la giurisdizione comunitativa di Montemurlo.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1839, Volume III, p. 272.
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