MONTARRENTI, e MONTE ARRENTI
in Val di Merse.
– Castello semidiruto dove sono gli avanzi di una chiesa parrocchiale del pievanato di Monte, o a Malcavolo, al cui popolo da lunga mano questo di Montarrenti è annesso, nella Comunità e circa 8 miglia a grecale di Chiusdino, Giurisdizione di Radicondoli, Diocesi di Volterra, Compartimento di Siena.
Le cadenti mura del castello di Mont’Arrenti esistono sopra un colle che ha a settentrione il poggio marmoreo di Mont’Arrenti, ed alla cui base da maestro a scirocco scorre il torrente Rosìa, quasi all’ingresso di una gola per la quale il torrente prenominato, facendo gomito costà sotto Mont’Arrenti, volta direzione da scirocco a grecale per attraversare quasi nel centro il gruppo della Montagnola di Siena, 6 in 7 miglia toscane a grecale di Chiusdino, 2 miglia toscane a levante dell’attuale sua chiesa parrocchiale, un miglio a ostro di Tonni, dal qual Castello è diviso mediante il poggio delle cave di marmo giallo e broccatello di Montarrenti.
Fra le memorie più antiche spettanti a questo luogo una mi sembra quella del 5 ottobre 1217 esistente nell’ARCH.
DIPL. SEN. (Kaleffo dell’Assunta). È un atto di giuramento che prestarono i consoli di Montarrenti di stare ai comandamenti del Comune di Siena. – Appella allo stesso popolo altra promessa giurata dell’anno 1249 di pagare l’annuo censo di lire 8 al magistrato di Bicherna di Siena. – (ivi Kaleffo vecchio).
Nel 1271 il consiglio generale della Campana del popolo di Siena elesse Montarrenti per sede di un ufiziale minore, destinato a render ragione nel civile sotto gli ordine del potestà di Siena. E tuttociò si faceva non ostante che Mont’Arrenti avesse i suoi nobili, siccome lo dichiara un documento del 1300 riportato qui appresso all’Articolo MONTE (PIEVE DI).
Ma chi mantiene vivo il nome di Mont’Arrenti sono i marmi del suo vicino poggio, all’Articolo MONTAGNUOLA DI SIENA già rammentati, e dei quali tornerà il destro di parlare in molti altri luoghi a Montarrenti limitrofi.
Il comunello di Mont’Arrenti nel 1640 era ridotto a soli 138 abitanti.
Le cadenti mura del castello di Mont’Arrenti esistono sopra un colle che ha a settentrione il poggio marmoreo di Mont’Arrenti, ed alla cui base da maestro a scirocco scorre il torrente Rosìa, quasi all’ingresso di una gola per la quale il torrente prenominato, facendo gomito costà sotto Mont’Arrenti, volta direzione da scirocco a grecale per attraversare quasi nel centro il gruppo della Montagnola di Siena, 6 in 7 miglia toscane a grecale di Chiusdino, 2 miglia toscane a levante dell’attuale sua chiesa parrocchiale, un miglio a ostro di Tonni, dal qual Castello è diviso mediante il poggio delle cave di marmo giallo e broccatello di Montarrenti.
Fra le memorie più antiche spettanti a questo luogo una mi sembra quella del 5 ottobre 1217 esistente nell’ARCH.
DIPL. SEN. (Kaleffo dell’Assunta). È un atto di giuramento che prestarono i consoli di Montarrenti di stare ai comandamenti del Comune di Siena. – Appella allo stesso popolo altra promessa giurata dell’anno 1249 di pagare l’annuo censo di lire 8 al magistrato di Bicherna di Siena. – (ivi Kaleffo vecchio).
Nel 1271 il consiglio generale della Campana del popolo di Siena elesse Montarrenti per sede di un ufiziale minore, destinato a render ragione nel civile sotto gli ordine del potestà di Siena. E tuttociò si faceva non ostante che Mont’Arrenti avesse i suoi nobili, siccome lo dichiara un documento del 1300 riportato qui appresso all’Articolo MONTE (PIEVE DI).
Ma chi mantiene vivo il nome di Mont’Arrenti sono i marmi del suo vicino poggio, all’Articolo MONTAGNUOLA DI SIENA già rammentati, e dei quali tornerà il destro di parlare in molti altri luoghi a Montarrenti limitrofi.
Il comunello di Mont’Arrenti nel 1640 era ridotto a soli 138 abitanti.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1839, Volume III, p. 323.
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