MONTE CALVOLI, MONTE CALVI nel Val dâArno inferiore
â Castello con mura semidiroccate, capoluogo di comunitĂ con due chiese riunite (S. Jacopo e S.
Giorgio) nel piviere di S. Maria a Monte, Giurisdizione e circa miglia toscane 4 e 1/2 a ponente di Castelfranco di sotto, Diocesi di Sanminiato, giĂ di Lucca, Compartimento di Firenze.
Siede sul dorso delle ultime colline che stendonsi verso libeccio da quelle delle Cerbaje sopra lo sbocco della Gusciana in Arno, di fronte a Pontedera, che è miglia toscane 1 e 1/2 a ostro libeccio di Montecalvoli Trovasi nel grado 28° 29â di longitudine e nel 43° 41â di latitudine 16 miglia toscane a c di Pisa, 10 miglia toscane a ponente di Sanminiato e miglia toscane 8 a libeccio di Fucecchio.
La primitiva chiesa di Monte Calvoli, portava il distintivo di S. Giorgio di Notturno, la quale fino dal 738 fu consacrata dal vescovo di Lucca, siccome apparisce da un istrumento di quellâanno pubblicato nel T. IV delle Memorie per servire alla Storia lucchese.
Allâanno però 1260 la chiesa di S. Giorgio portava come ora, al pari dellâaltra di S. Jacopo, il distintivo di Monte Calvoli , e in tal modo è indicata nel registro delle chiese della Diocesi di Lucca.
Non è nota lâepoca della riunione di queste due chiese, ma il Lami nel suo Odeporico ne accerta, che nel 1400 eravi costĂ una sola parrocchia; e che forse in origine una sola sia stata la chiesa parrocchiale, lo fa sospettare la bolla di Eugenio III spedita da Fermentino li 6 gennajo 1150, che conferma a Gottifredo pievano di Santa Maria in Monte tutte le chiese Comprese nel suo pievanato, fra le quali non si nomina che una sola cappella di Monte Calvoli.
Sino dal secolo XIII il castello di Monte Calvoli trovasi munito di una rocca, siccome lo dimostra una provvisione degli Anziani di Lucca del 1258, con la quale fu imposta una contribuzione di lire 2000 ai popoli del ValâdâArno inferiore, della Val di Nievole, di Val dâAriana e di Val di Lima soggetti al Comune di Lucca per il mantenimento e custodia delle rocche di di San Miniato, di Santa Maria a Monte di Montecalvoli, e di altri fortilizi. â Ă altresĂŹ vero che sopra una porzione di Monte Calvoli a quellâepoca avevano diritto i vescovi lucchessi, confermato loro con privilegi imperiali da Arrigo VI nel 19 luglio 1094, da Ottone IV nel 14 dicembre 1209, e da Carlo IV nel 15 febbrajo 1355.
Sennochè, nellâanno 1261, i ghibellini di Toscana, dopo la vittoria di Monteaperti, avendo calla loro testa il conte Guido Novello, tolsero ai lucchesi anche Monte Calvoli, per sottoporlo al dominio deâPisani. A questi poi nellâanno 1314 fu ripreso dallâoste fiorentina, ma nellâanno medesimo riconquistato da Uguccione della Faggiuola capitano deâPisani, i quali ultimi lo ritennero sino a che nel 1328 per comandamento dellâimperatore Lodovico Bavaro dovettero consegnarlo a Castruccio signore di Lucca, cui era stato concesso in feudo con privilegio di quellâimperatore. Peraltro alla pace conclusa in Monopoli nel 12 agosto 1329 i Pisani riebbero anche il castello di Monte Calvoli. Finalmente gli abitanti di questo paese nel 1363 furono ridotti quasi allâestremo dallâoste fiorentina, dalla quale vennero liberati mercè di uno stragemma arditamente sparso, che i Fiorentini si cedettero col dar voce di uno prossimo ajuto che i Pisani attendevano da una Compagnia di cavalleria dâInglesi.
Viceversa nel 1406 gli uomini di Monte Calvoli, avendo potuto ingannare i soldati di guarnigione, si ribellarono ai Pisani per darsi ai Fiorentini, il cui governo nel 1431 inviò costĂ Neri di Gino Capponi con 400 cavalli per impedire il passo dâArno alle truppe del Visconti di Milano capitanate da Niccolò Piccinino e da Lodovico Colonna.
Questo castello soffrĂŹ uno degli ultimi guasti nel 1537 quando le truppe spagnole sparse nel Val dâArno inferiore, malmenarono tutte le terre e castella, compreso Monte Calvoli.
Monte Calvoli ComunitĂ â Il territorio di questa comunitĂ , che è il piĂš occidentale del Compartimento fiorentino, si riduce al distretto della sua parrocchia, e occupa una superficie di 1704 quadrati agrari, 121 dei quali sono presi da corsi dâacqua e da pubbliche strade. â Nel 1833 vi si trovavano 1140 abitanti, a ragione di di circa 565 abitanti sopra ogni miglio toscano quadrato di suolo imponibile.
Confina con quattro ComunitĂ ; dal lato di libeccio per circa due miglia toscane ha difronte mediante lâArno la ComunitĂ di Pontedera, partendo dalla via di Arno Vecchio, e passando sul nuovo ponente che cavalca lâArno sino alla cataratta di Gusciana.
Dal lato di ponente si tocca con la ComunitĂ di Calcinaja rimontando dalla cataratta suddetta, da primo il canale della Gusciana, quindi correndo per breve tragitto la strada provinciale di Piemonte, e dopo per la via della Fratta, ossia della Navetta, sino al Rio Nero . CostĂ sottentra dal lato di maestro la ComunitĂ di Bientina mediante il rio predetto, col quale forma un segmento di cerchio, il di cui corno destro si avanza verso settentrione per congiungere il Rio Nero al Rio Mozzo , o delle Schiavo. Cotestâultimo rio correndo da levante a ponente serve di confine alla ComunitĂ di Monte Calvoli con quella di Santa Maria a Monte, prima dal lato di settentrione quindi voltando la fronte a levante passano entrambi di conserva per le strade vicinali di Casandraccia, del Poggio, del Confine, di S. Donato, e di Arno Vecchio, finchè questa di Monte Calvoli ritorna in Arno di fronte alla ComunitĂ di Pontedera.
Fra i maggiori cosi dâacqua che percorrono, o che costeggiano la comunitĂ di Monte Calvoli, havvi lâArno che ne lambisce confini per buone due miglia toscane lungo la sua ripa destra, la quale ripa è costantemente fiancheggiata e difesa da un contrâargine. I canali della Gusciana e dellâantifosso sono due corsi maggiori dâacqua che attraversano da levante a ponente la pianura del territorio di Monte Calvoli.
Fra le strade rotabili, oltre a quella Regia provinciale di Piemonte, e quella che in essa sbocca dal Ponentete nuovo dâArno, si contano vari tronchi di vie comunali, che staccansi, o dalla provinciale per salire a Monte Calvoli, o che continuano per il crinale del poggio di Santa Maria a Monte sino al Monte Calvoli.
Anche la strada del Confine, e quella della pianura diretta alle Case, e di lĂ in Arno, sono rotabili.
In quanto alla struttura geognostica di questa sezione ultima della Cerbaje, essa nella parte della collina forma una continuazione di quella dei poggi che vengono da S.
Colomba, da S. Maria a Monte e dal Pozzo; la cui ossatura di rocce appenniniche è coperta da enormi banchi di conglomerati di ciottoli di varia mole, dalla grandezza di unâuovo di struzzo fino a unâuovo di tortora.
Uno di questi banchi è stato recentemente tagliato verticalmente davanti alla testata di ponte nuovo.
Rispetto alla coltura il territorio nel poggio di Monte Calvoli, dalla parte che guarda lâArno, è vestito di olivi e di vigne, le pendici poi che versano nel padule di Bientina hanno lâolivo e le foreste, mentre la sua palustre pianura fra la Gusciana e lâArno è coltivata a campi sativi.
La ComunitĂ mantiene un maestro di scuola e un medico chirurgo.
La residenza del giudicante di monte Calvoli è a Castelfranco di sotto, dovâè la cancelleria comunicativa, lâufizio di esazione del registro è in Fucecchio, la conservazione delle ipoteche in Pisa, e il tribunale di prima Istanza in Sanminiato.
Prospetto della Popolazione della ComunitĂ di MONTE CALVOLI a quattro epoche diverse, divisa per famiglie.
ANNO 1551: Impuberi maschi -; femmine -; adulti maschi -, femmine -; coniugati dei due sessi -; ecclesiastici dei due sessi -; numero delle famiglie 50; totalitĂ della popolazione 212.
ANNO 1745: Impuberi maschi 94; femmine 74; adulti maschi 138, femmine 148; coniugati dei due sessi 144; ecclesiastici dei due sessi 5; numero delle famiglie 101; totalitĂ della popolazione 603.
ANNO 1833: Impuberi maschi 205; femmine 198; adulti maschi 142, femmine 119; coniugati dei due sessi 471; ecclesiastici dei due sessi 5; numero delle famiglie 211; totalitĂ della popolazione 1140.
ANNO 1839: Impuberi maschi 207; femmine 202; adulti maschi 171, femmine 174; coniugati dei due sessi 442; ecclesiastici dei due sessi 5; numero delle famiglie 213; totalitĂ della popolazione 1201.
Giorgio) nel piviere di S. Maria a Monte, Giurisdizione e circa miglia toscane 4 e 1/2 a ponente di Castelfranco di sotto, Diocesi di Sanminiato, giĂ di Lucca, Compartimento di Firenze.
Siede sul dorso delle ultime colline che stendonsi verso libeccio da quelle delle Cerbaje sopra lo sbocco della Gusciana in Arno, di fronte a Pontedera, che è miglia toscane 1 e 1/2 a ostro libeccio di Montecalvoli Trovasi nel grado 28° 29â di longitudine e nel 43° 41â di latitudine 16 miglia toscane a c di Pisa, 10 miglia toscane a ponente di Sanminiato e miglia toscane 8 a libeccio di Fucecchio.
La primitiva chiesa di Monte Calvoli, portava il distintivo di S. Giorgio di Notturno, la quale fino dal 738 fu consacrata dal vescovo di Lucca, siccome apparisce da un istrumento di quellâanno pubblicato nel T. IV delle Memorie per servire alla Storia lucchese.
Allâanno però 1260 la chiesa di S. Giorgio portava come ora, al pari dellâaltra di S. Jacopo, il distintivo di Monte Calvoli , e in tal modo è indicata nel registro delle chiese della Diocesi di Lucca.
Non è nota lâepoca della riunione di queste due chiese, ma il Lami nel suo Odeporico ne accerta, che nel 1400 eravi costĂ una sola parrocchia; e che forse in origine una sola sia stata la chiesa parrocchiale, lo fa sospettare la bolla di Eugenio III spedita da Fermentino li 6 gennajo 1150, che conferma a Gottifredo pievano di Santa Maria in Monte tutte le chiese Comprese nel suo pievanato, fra le quali non si nomina che una sola cappella di Monte Calvoli.
Sino dal secolo XIII il castello di Monte Calvoli trovasi munito di una rocca, siccome lo dimostra una provvisione degli Anziani di Lucca del 1258, con la quale fu imposta una contribuzione di lire 2000 ai popoli del ValâdâArno inferiore, della Val di Nievole, di Val dâAriana e di Val di Lima soggetti al Comune di Lucca per il mantenimento e custodia delle rocche di di San Miniato, di Santa Maria a Monte di Montecalvoli, e di altri fortilizi. â Ă altresĂŹ vero che sopra una porzione di Monte Calvoli a quellâepoca avevano diritto i vescovi lucchessi, confermato loro con privilegi imperiali da Arrigo VI nel 19 luglio 1094, da Ottone IV nel 14 dicembre 1209, e da Carlo IV nel 15 febbrajo 1355.
Sennochè, nellâanno 1261, i ghibellini di Toscana, dopo la vittoria di Monteaperti, avendo calla loro testa il conte Guido Novello, tolsero ai lucchesi anche Monte Calvoli, per sottoporlo al dominio deâPisani. A questi poi nellâanno 1314 fu ripreso dallâoste fiorentina, ma nellâanno medesimo riconquistato da Uguccione della Faggiuola capitano deâPisani, i quali ultimi lo ritennero sino a che nel 1328 per comandamento dellâimperatore Lodovico Bavaro dovettero consegnarlo a Castruccio signore di Lucca, cui era stato concesso in feudo con privilegio di quellâimperatore. Peraltro alla pace conclusa in Monopoli nel 12 agosto 1329 i Pisani riebbero anche il castello di Monte Calvoli. Finalmente gli abitanti di questo paese nel 1363 furono ridotti quasi allâestremo dallâoste fiorentina, dalla quale vennero liberati mercè di uno stragemma arditamente sparso, che i Fiorentini si cedettero col dar voce di uno prossimo ajuto che i Pisani attendevano da una Compagnia di cavalleria dâInglesi.
Viceversa nel 1406 gli uomini di Monte Calvoli, avendo potuto ingannare i soldati di guarnigione, si ribellarono ai Pisani per darsi ai Fiorentini, il cui governo nel 1431 inviò costĂ Neri di Gino Capponi con 400 cavalli per impedire il passo dâArno alle truppe del Visconti di Milano capitanate da Niccolò Piccinino e da Lodovico Colonna.
Questo castello soffrĂŹ uno degli ultimi guasti nel 1537 quando le truppe spagnole sparse nel Val dâArno inferiore, malmenarono tutte le terre e castella, compreso Monte Calvoli.
Monte Calvoli ComunitĂ â Il territorio di questa comunitĂ , che è il piĂš occidentale del Compartimento fiorentino, si riduce al distretto della sua parrocchia, e occupa una superficie di 1704 quadrati agrari, 121 dei quali sono presi da corsi dâacqua e da pubbliche strade. â Nel 1833 vi si trovavano 1140 abitanti, a ragione di di circa 565 abitanti sopra ogni miglio toscano quadrato di suolo imponibile.
Confina con quattro ComunitĂ ; dal lato di libeccio per circa due miglia toscane ha difronte mediante lâArno la ComunitĂ di Pontedera, partendo dalla via di Arno Vecchio, e passando sul nuovo ponente che cavalca lâArno sino alla cataratta di Gusciana.
Dal lato di ponente si tocca con la ComunitĂ di Calcinaja rimontando dalla cataratta suddetta, da primo il canale della Gusciana, quindi correndo per breve tragitto la strada provinciale di Piemonte, e dopo per la via della Fratta, ossia della Navetta, sino al Rio Nero . CostĂ sottentra dal lato di maestro la ComunitĂ di Bientina mediante il rio predetto, col quale forma un segmento di cerchio, il di cui corno destro si avanza verso settentrione per congiungere il Rio Nero al Rio Mozzo , o delle Schiavo. Cotestâultimo rio correndo da levante a ponente serve di confine alla ComunitĂ di Monte Calvoli con quella di Santa Maria a Monte, prima dal lato di settentrione quindi voltando la fronte a levante passano entrambi di conserva per le strade vicinali di Casandraccia, del Poggio, del Confine, di S. Donato, e di Arno Vecchio, finchè questa di Monte Calvoli ritorna in Arno di fronte alla ComunitĂ di Pontedera.
Fra i maggiori cosi dâacqua che percorrono, o che costeggiano la comunitĂ di Monte Calvoli, havvi lâArno che ne lambisce confini per buone due miglia toscane lungo la sua ripa destra, la quale ripa è costantemente fiancheggiata e difesa da un contrâargine. I canali della Gusciana e dellâantifosso sono due corsi maggiori dâacqua che attraversano da levante a ponente la pianura del territorio di Monte Calvoli.
Fra le strade rotabili, oltre a quella Regia provinciale di Piemonte, e quella che in essa sbocca dal Ponentete nuovo dâArno, si contano vari tronchi di vie comunali, che staccansi, o dalla provinciale per salire a Monte Calvoli, o che continuano per il crinale del poggio di Santa Maria a Monte sino al Monte Calvoli.
Anche la strada del Confine, e quella della pianura diretta alle Case, e di lĂ in Arno, sono rotabili.
In quanto alla struttura geognostica di questa sezione ultima della Cerbaje, essa nella parte della collina forma una continuazione di quella dei poggi che vengono da S.
Colomba, da S. Maria a Monte e dal Pozzo; la cui ossatura di rocce appenniniche è coperta da enormi banchi di conglomerati di ciottoli di varia mole, dalla grandezza di unâuovo di struzzo fino a unâuovo di tortora.
Uno di questi banchi è stato recentemente tagliato verticalmente davanti alla testata di ponte nuovo.
Rispetto alla coltura il territorio nel poggio di Monte Calvoli, dalla parte che guarda lâArno, è vestito di olivi e di vigne, le pendici poi che versano nel padule di Bientina hanno lâolivo e le foreste, mentre la sua palustre pianura fra la Gusciana e lâArno è coltivata a campi sativi.
La ComunitĂ mantiene un maestro di scuola e un medico chirurgo.
La residenza del giudicante di monte Calvoli è a Castelfranco di sotto, dovâè la cancelleria comunicativa, lâufizio di esazione del registro è in Fucecchio, la conservazione delle ipoteche in Pisa, e il tribunale di prima Istanza in Sanminiato.
Prospetto della Popolazione della ComunitĂ di MONTE CALVOLI a quattro epoche diverse, divisa per famiglie.
ANNO 1551: Impuberi maschi -; femmine -; adulti maschi -, femmine -; coniugati dei due sessi -; ecclesiastici dei due sessi -; numero delle famiglie 50; totalitĂ della popolazione 212.
ANNO 1745: Impuberi maschi 94; femmine 74; adulti maschi 138, femmine 148; coniugati dei due sessi 144; ecclesiastici dei due sessi 5; numero delle famiglie 101; totalitĂ della popolazione 603.
ANNO 1833: Impuberi maschi 205; femmine 198; adulti maschi 142, femmine 119; coniugati dei due sessi 471; ecclesiastici dei due sessi 5; numero delle famiglie 211; totalitĂ della popolazione 1140.
ANNO 1839: Impuberi maschi 207; femmine 202; adulti maschi 171, femmine 174; coniugati dei due sessi 442; ecclesiastici dei due sessi 5; numero delle famiglie 213; totalitĂ della popolazione 1201.
Riferimento bibliografico:
E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1839, Volume III, p. 330.
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